L’annuncio è arrivato ieri dal Comitato organizzatore: quest’anno il SabirFest non si farà. Perché? «Le istituzioni – scrive – sono mancate in modo clamoroso». La manifestazione che nel corso degli anni ha coinvolto Messina, Catania e Reggio Calabria (e in parte Napoli e Prato) segna il suo primo stop e spiega le sue ragioni.
Manifestazione culturale internazionale nata tra la Sicilia e la Calabria in collaborazione con studiosi, ricercatori e intellettuali di varie parti del mondo, il SabirFest ha animato i palazzi e le vie della città dello Stretto ogni ottobre per diversi anni, tra libri, conferenze, spettacoli teatrali ed eventi per grandi e piccini. Il tutto all’insegna del dibattito, del confronto e dell’apertura al dialogo sui temi complessi che la contemporaneità pone a ogni individuo.
Ma quest’anno, e in parte già l’anno scorso, qualcosa sembrerebbe essere andato storto e il SabirFest non avrà un’edizione 2019. Il Comitato, però, ha specificato che non si scioglierà ma continuerà a portare avanti eventi collaterali.
La nota del Comitato organizzativo del SabirFest
Pubblichiamo, per esteso, la nota inviata dal Comitato organizzativo del SabirFest per comunicare che quest’anno la manifestazione non ci sarà.
«Presentando la prima edizione del SabirFest, a Giugno 2014 – scrive il Comitato –, ci eravamo posti l’orizzonte di cinque anni per portare il Progetto a regime. Da allora al 2018, in cinque edizioni, SabirFest ha raggiunto le tre città di Messina, Catania e Reggio Calabria (con degli off a Napoli e Prato) e ha proposto, ogni anno, un programma ricco di un centinaio di eventi, ospitando altrettanti intellettuali, scrittori, attivisti, artisti, con la partecipazione sempre più numerosa di volontari provenienti anche da altre regioni e un pubblico non soltanto locale.
I soci del Comitato Promotore hanno fatto uno sforzo enorme per dare continuità a una manifestazione così impegnativa, lavorando sulla fidelizzazione dei cittadini e delle realtà culturali locali e nazionali, sul coinvolgimento di sponsor privati, sulla presenza delle istituzioni.
Associazioni ed enti culturali, prima tra tutti l’Università di Messina, hanno aderito con convinzione e dato un importante contributo. Il pubblico ai singoli eventi è cresciuto di edizione in edizione. Gli sponsor privati hanno dato un contributo importante, anche se avrebbero potuto essere più numerosi. Le istituzioni, invece, sono mancate in modo clamoroso.
L’edizione 2018 è stata realizzata all’interno dell’Università perché Comune e Città Metropolitana di Messina non hanno mai nemmeno risposto alle richieste e alle sollecitazioni del Comitato. A Catania e Reggio Calabria il patrocinio, per lo meno, c’è stato ma “a titolo non oneroso”.
La Regione Siciliana, poi, non dà certezza dei finanziamenti, non consente la necessaria programmazione e costringe a estenuanti trafile burocratiche; ormai, è la palla al piede di qualsiasi iniziativa non solo culturale.
Sicuramente, il Comitato Promotore avrebbe potuto fare di più e meglio. È difficile, però, operare nell’assoluta incertezza economica e, soprattutto, non è giusto chiedere alle tante persone che hanno creduto nel SabirFest di continuare a farlo volontaristicamente e a tempo indefinito.
Ringraziamo sinceramente l’Università di Messina, gli sponsor e, soprattutto, i tanti volontari delle passate edizioni per aver creduto e collaborato a questo progetto con fiducia e costanza, ma considerato il permanere e, anzi, l’accentuarsi delle difficoltà, nel 2019 il SabirFest non si farà.
Il Comitato Promotore non si scioglie e continuerà a organizzare, come è stato negli scorsi mesi, eventi ‘diffusi’ sui temi del SabirFest, in attesa di verificare la possibilità di riprendere e riproporre la continuità e l’articolazione del progetto iniziale, in cui continua a credere fermamente, per portare in quest’angolo di Sicilia e di Calabria relazioni e argomenti di interesse globale».
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