Adesso è ufficiale: lunedì 26 settembre, dopo qualche mese di attesa, ripartono a Messina i cantieri di servizi, iniziativa che consentirà a circa 500 persone di svolgere lavori di pubblica utilità in cambio di un’indennità mensile. A comunicarlo è l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore.
Avviati la prima volta nel 2021, i cantieri di servizi sono finalmente pronti a ripartire. Ad annunciare la seconda tornata, infatti, erano stati, a dicembre dello scorso anno, l’allora sindaco di Messina, Cateno De Luca e l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore. Da allora, però, alcuni rallentamenti, che hanno tenuto in sospeso i partecipati al progetto. Questo fino a ieri sera, quando è stata annunciata la ripartenza delle attività. Cos’era successo? Lo avevamo già riassunto brevemente qualche settimana fa: una volta rilanciato il progetto, i partecipanti erano stati convocati per le visite mediche, nel contempo sono stati nominati i RUP, ma a fine agosto mancava ancora il DUVRI, ovvero il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti.
Ora sembrerebbe sia tutto in ordine. Il Dipartimento comunale Servizi alla Persona e alle Imprese ha inviato una nota all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro e l’assessore Alessandra Calafiore ha annunciato la ripartenza dei cantieri di servizi a Messina per lunedì 26 settembre 2022: «La ripresa delle attività – si legge nel documento – fa seguito al completamento della necessaria fase di espletamento delle visite mediche dei beneficiari delle attività dei Cantieri di Servizi e di quella relativa alla revisione della documentazione in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro».
I cantieri di servizi, ricordiamo, sono una misura attivata dal Comune di Messina con risorse provenienti dalla Regione Siciliana, che consente di impiegare persone disoccupate o inoccupate, in difficoltà economica e sociale, nello svolgimento di attività utili per la città, dalla pulizia degli edifici pubblici alla manutenzione delle ville comunali. Il contributo per i partecipanti può variare tra gli 800 e i 1000 euro, in base al numero di componenti del nucleo familiare interessato.
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