Foto della conferenza stampa per il progetto Messina Cardioprotetta - defibrillatori accorinti

Messina città cardioprotetta: Accorinti consegna gli 11 defibrillatori

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Undici defibrillatori da posizionare in giro per la città: questo è stato uno degli investimenti a cui l’ex primo cittadino, Renato Accorinti, ha destinato la sua indennità. “Città cardioprotetta” è il nome del progetto che ha un valore di 15mila euro che, però, sono solo il principio di una strada, che ha come punto di arrivo la creazione di una rete di condivisione che permetta di avere una città sicura.

Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa all’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Messina, che ha volentieri sposato l’iniziativa di Accorinti: «L’idea che anche solo una vita umana può essere risparmiata grazie alla presenza di questi dispositivi in giro per la città è straordinaria» ha affermato il Presidente Giacomo Caudo.

«Io non voglio essere un benefattore – ha esordito l’ex Sindaco di Messina, Renato Accorinti – ma sono un semplice cittadino a cui interessa dare una botta di defibrillatore alle coscienze, in quanto i nostri doveri sono fondamentali quanto i diritti. Insieme alla sanità cittadina abbiamo costruito un’equipe, per capire cosa fare per rendere Messina una città più sicura. Per coprire le esigenze del territorio di certo non bastano 11 defibrillatori, ma ne servirebbero migliaia. In questo momento, si sono unite alla rete altre 30 realtà, istituzionali e private, che hanno deciso di rifornirsi di un defibrillatore: questo dimostra che la volontà di contaminazione c’è».

Ma per far funzionare il progetto è necessaria anche la formazione: «Abbiamo coinvolto – ha spiegato Accorinti – vari enti, coordinati dalla centrale operativa del 118, che volontariamente terranno dei corsi per spiegare come funzionano i defibrillatori. Ogni anno si verificano, in Italia, 60mila casi di attacco cardiaco e solo nel 15% degli episodi si interviene tempestivamente per salvare la vita, per questo è necessario anche tenere corsi formativi che permettano i cittadini avere le conoscenze necessarie a intervenire in caso di emergenza».

Gli 11 defibrillatori saranno posizionati in punti sorvegliati, vicini alle forze dell’ordine:

  • Castanea delle Furie;
  • Ganzirri;
  • Matteotti, Annunziata;
  • Via dei Mille;
  • Ritiro, Viale Giostra;
  • Faro Superiore;
  • Comune di Messina;
  • Tremestieri;
  • Giampilieri Marina.

I due defibrillatori che non risultano nell’elenco saranno donati all’isola di Filicudi, dove verranno anche formati 20 cittadini all’uso delle unità; e a Reggio Calabria: «Il nostro vuole essere un gesto di avvicinamento delle due sponde dello Stretto – ha spiegato Accorinti – e anche un modo per ampliare la nostra rete fuori dal territorio cittadino».

La rete che si sta formando attorno a questo progetto è in continuo ampliamento e l’ex Sindaco di Messina vuole ricordare che chiunque può fare un piccolo gesto per la città: «Abbiamo contattato la chiesa che è stata da subito disponibile a informare le parrocchie e proporre delle collette per donare un defibrillatore alla propria comunità, alla fine un dispositivo di questi costa quanto uno smartphone di buona qualità».

L’iniziativa è stata sposata anche dal Ministro alla Salute, Giulia Grillo.

La mappa aggiornata dei defibrillatori collocati per il progetto Messina “Città cardioprotetta” è disponibile direttamente su Google Maps.

Il commento di MessinAccomuna

Alla conferenza stampa erano presenti anche i membri dell’associazione MessinAccomuna che hanno manifestato grande sostegno per l’iniziativa e la ritengono un passo importante «per la costruzione del bene comune in città. È con la realizzazione e diffusione di esperienze di questo che Messina cresce: città di tutti, città per tutti».

La foto di apertura è stata reperita dal profilo dell’ex assessore Guido Signorino.

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  1. Se, come promesso in campagna elettorale, restituisse alla città la differenza mensile tra il suo stipendio di docente di educazione fisica e quello di sindaco, moltiplicato per i cinque anni di sindacatura, allora si che avrebbe dato una “defibrillazione” alla città ed una scossa alle coscienze e riottenendo una credibilità che ahimè nel quinquennio è collassata.

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