Un cinghiale è caduto da un muro di recinzione, ieri, a San Licandro, spezzandosi la spina dorsale. A segnalarlo sono stati il vicepresidente del Consiglio Comunale Antonino Interdonato e il consigliere della V Circoscrizione di Messina Franco Laimo, entrambi esponenti di Sicilia Futura.
L’animale, non ancora adulto, una volta caduto ha poi dovuto attendere accasciato al suolo diverse ore in attesa dell’arrivo del veterinario competente per le “dovute precauzioni di intervento”. Secondo le prime ricostruzioni, è possibile che il cinghiale sia caduto dal muro perché spaventato da un forte rumore.
La presenza dei cinghiali sul territorio cittadino e, in particolare, nella zona di San Licandro, è un problema che interessa la città di Messina da tempo. «Da anni – ha sottolineato Interdonato – insieme a Franco Laimo ci battiamo con le varie amministrazioni affinché il problema venga risolto. Forse si pensava che esagerassimo, ma gli abitati di San Licandro sanno che non è così».
«Stamattina – ha concluso il vicepresidente del Consiglio Comunale – si è toccato il fondo. Basta chiacchiere. Servono fatti a tutela dei cittadini e degli stessi animali». Gli ha fatto eco il collega di Sicilia Futura Franco Laimo, che ha sottolineato la pericolosità dei cinghiali: «In questi anni – ha spiegato – grazie a Dio non è mai capitato nulla ai cittadini, ma ieri mattina a un orario in cui la chiesa di San Francesco d’Assisi era gremita, poteva accadere l’irreparabile e qualche passante poteva rimanere schiacciato del peso notevole dell’animale».
I consiglieri Interdonato e Laimo, hanno poi sottolineato la propria soddisfazione in merito al posizionamento di alcune gabbie per cinghiali «all’interno dei terreni dove ormai risiedono alcune famiglie di ungulati che verranno poi trasportate in luoghi sicuri».
Sul posto sono accorsi tempestivamente l‘assessore Massimo Minutoli e le forze dell’ordine: «Ci auguriamo – hanno concluso Laimo e Interdonato – che la vicenda possa concludersi positivamente sia per gli animali che per l’uomo stesso».
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