Presentato nel corso del retreat del CNR-IRIB di Messina il Consorzio Mediterranean Health Innovation Hub (M.H.I.H.), un ponte connettivo tra conoscenze e saperi al centro del Mediterraneo ed un ecosistema dell’innovazione in ambito sanitario e biomedicale a livello nazionale. Molto apprezzata la mostra Racconti e Ritratti di Medicina e Malattia al Mu.Me, nell’ambito delle festività per il centenario del CNR, e l’innovativo “Coffee talk – arte e neuroscienze” che in modo semplice offre agli spettatori nuove prospettive sull’arte e sul funzionamento del cervello umano.
Cos’è il Consorzio Mediterranean Health Innovation Hub
«La nostra è una scommessa sul futuro, alle sponde tutte del Mediterraneo. È un ponte connettivo tra conoscenze e saperi. Il Consorzio Mediterranean Health Innovation Hub (M.H.I.H) con sede principale a Messina, nel cuore del Mediterraneo, intende partire da qui per generare impatto su tutto il territorio nazionale, puntando alla creazione di nuove opportunità, formative e lavorative, per i giovani e all’apertura verso l’esterno». A dirlo il professore Marco Ferlazzo, presidente del Consorzio M.H.I.H. e dell’Istituto Clinico Polispecialistico C.O.T. Cure Ortopediche Traumatologiche S.p.A., durante il Retreat sui maggiori temi della ricerca biomedica al CNR-IRIB di Messina, al quale erano presenti oltre 100 ricercatori provenienti da tutt’Italia.
«L’Hub – prosegue Ferlazzo – si rivolge a realtà multidisciplinari per costruire partnership di valore e dare vita a una rete significativa per l’intero sistema Paese. Il Consorzio M.H.I.H. mette a sistema le forze di istituzioni, enti e aziende innovative per cogliere la grande trasformazione che le tecnologie e la digitalizzazione stanno portando nel settore della sanità, attribuendo al Sud Italia un ruolo da catalizzatore dell’innovazione. Per farlo, agisce su diversi ambiti: formazione, ricerca scientifica, sviluppo ed innovazione, gestione e coordinamento. Vuole investire per l’inserimento professionale e sulla formazione continua, attrarre talenti e contrastare la fuga di cervelli. Inoltre, orienta e accompagna i giovani in un percorso di crescita professionale nei perimetri dell’innovazione in sanità, mappando le esigenze del mercato e individuando nuovi profili professionali, soprattutto in ambito tecnologico. In questo scenario, punta ad attrarre e trattenere i talenti sul territorio. Altro obiettivo è stimolare e sostenere la ricerca scientifica per la cura e il benessere delle persone, migliorare la qualità della loro vita e generare un cambiamento positivo, adottando un approccio “traslazionale”, altamente interdisciplinare e collaborativo, capace di fare comunicare la ricerca di base e la pratica clinica.
L’Hub, in forza di una compagine ampia e multidisciplinare, che vede tra i consorziati ed i partner, oltre alla presenza di C.O.T., ed all’ormai prossima conferma di adesione del CNR, Foresight Consulting, Consorzio ELIS, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Laboratorio Farmaceutico Erfo, BCC Pachino, Exactech Italia, PricewaterhouseCoopers, Società Servizi Riabilitativi, Kreion, riesce ad intercettare opportunità di finanziamento per la ricerca scientifica, con l’obiettivo di ampliare i servizi sanitari sui territori ed aumentarne la qualità, attraverso soluzioni innovative e tecnologicamente all’avanguardia. Infine, altro obiettivo è quello di unire le forze per intercettare opportunità di innovazione tecnologica in sanità».
«Si tratta – spiega anche Giovanni Pioggia, responsabile del CNR-IRIB di Messina e consigliere del Consorzio M.H.I.H. – di un ecosistema dell’innovazione in ambito sanitario e biomedicale, in grado generare impatto anzitutto sulla Sicilia, sul Sud Italia e poi su tutti territori del Mediterraneo. Agisce attraverso partnership e network di valore creando un collegamento concreto tra sapere scientifico e società. Il Consorzio M.H.I.H. rappresenta un’opportunità, per le aziende, gli enti e le istituzioni di entrare a far parte di un network di valore, all’interno del quale guidare la trasformazione digitale in atto nel settore della Sanità. L’Hub unisce competenze eterogenee per cogliere la grande trasformazione che le tecnologie e la digitalizzazione stanno portando nel settore della sanità. Sviluppa modelli innovativi e scalabili, capaci di incidere sulla qualità delle diagnosi e della cura e sulla sostenibilità dell’intero sistema sanitario».
«Tra i progetti attualmente promossi all’interno dell’Hub – ha spiegato l’Amministratore Delegato del Consorzio M.H.I.H., Flavio Corpina – alcuni sono veramente innovativi dal punto di vista scientifico come lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi basati su intelligenza artificiale e sulla robotica, per la gestione diagnostica, prognostica e terapeutica di pazienti con traumi e deficit motori; produzione e laboratori per adiuvanti nutraceutici su terreni smart, con la realizzazione di prodotti nutraceutici green rivolti alla prevenzione e al miglioramento della sintomatologia nei casi di osteopenia e sarcopenia; processi e tecnologie avanzate per la realizzazione di piattaforme innovative in grado di pianificare, monitorare e validare interventi di osteotomia, garantendo un approccio personalizzato e patient specific; lo studio della biorobotica come proposta alternativa per la riabilitazione fisica e l’assistenza di persone con funzioni motorie, sensoriali o cognitive ridotte o assenti a causa di lesioni o motivi congeniti; lo sviluppo di un set avanzato di attività nel metaverso, utilizzabile in tutti i dispositivi per la riabilitazione clinica e domiciliare dei pazienti neurologici, raccolte in una piattaforma integrata di Al-Innovation; proposte formative di valore per i giovani».
La mostra al Museo di Messina e il Coffee Talk
Nell’ambito della tre giorni organizzata dal CNR-IRIB di Messina di grande spessore culturale la mostra “Racconti e ritratti di medicina e malattia un’evoluzione tra scienza, arte e letteratura”, che è stata allestita al MuMe Museo Regionale Interdisciplinare di Messina, nell’ambito delle festività per il centenario del CNR. L’esposizione curata del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nata da un’idea dell’Ufficio stampa del CNR, affronta i concetti di malattia e medicina attraverso le forme di narrazione letteraria e visuale che hanno caratterizzato diverse epoche. Il percorso espositivo segue due declinazioni principali: da un lato l’evoluzione scientifica e clinica della medicina, resa possibile dai progressivi avanzamenti terapeutici, dall’altro l’evoluzione culturale della malattia, quindi del suo racconto/narrazione. Una sequenza di ‘stanze’ introduce lo spettatore in un viaggio attraverso diverse patologie: ognuna di queste è vista in differenti periodi storici e secondo varie forme di rappresentazione: letterarie, artistiche, diaristiche, multimediali. L’edizione di Messina, inoltre, si arricchisce di un’ulteriore stanza dedicata ai disturbi dello spettro autistico.
Molto apprezzato dai presenti anche l’innovativo “Coffee Talk – arte e neuroscienze”, un format ideato da CNR-IRIB Messina e Caffè Barbera, che ha cercato di affrontare temi complessi dal punto di vista scientifico, con un approccio narrativo semplice e discorsivo, comprensibile a tutti.
Nel primo appuntamento il giornalista Marco Ferrazzoli, dirigente tecnologo del Cnr, ha dialogato con il direttore scientifico dell’IRCSS Bonino Pulejo di Messina, prof. Angelo Quartarone, e con il quartetto di cantanti Glorious4. Il professore Quartarone ha illustrato gli effetti della musica nel cervello.
«La musica, difatti – ha spiegato –, agisce sulla parte più ancestrale del nostro cervello, quella emozionale ed ha un potere straordinario. Ci sono diversi enti che si sono occupati degli effetti della musica in ambito terapeutico, tra questi l’associazione dei musicoterapisti americana che è la più grande al mondo con oltre 7000 addetti ai lavori, che creano dei corsi per utilizzare la musicoterapia come strumento per trattare anche patologie neurologiche. La musica va adattata ai gusti e al livello culturale del paziente, per alcuni va bene la musica classica, per altri musica di diverso genere, che può avere potere rilassante. La musica può avere effetti terapeutici, come è stato dimostrato anche con alcune persone affette da Parkinson, per stimolarli nei movimenti. Inoltre è in grado di influenzare il sistema cardiovascolare, il battito cardiaco e la pressione sanguigna e riesce ad infondere belle sensazioni perché stimola il rilascio del neurotrasmettitore dopamina nel cervello. Ma questi effetti positivi non riguardano solo la musica, a partire nel 2015 ho partecipato ad un progetto con la fondazione Fresco e la New York University, sviluppato poi anche in Italia, per studiare gli effetti dell’Arte su persone affette da Parkinson, con lo scopo di tirar fuori le problematiche psicologiche e comprendere come ognuno di loro vive la malattia. Le iniziative di Arte Terapia su base comunitaria hanno affrontato lo stigma, favorito il processo di empowerment, aiutato l’inclusione sociale e creato un senso di sicurezza per i partecipanti. Il coinvolgimento della comunità nelle arti è stato specificamente studiato per aumentare il senso di appartenenza, consentendo ai partecipanti di coltivare relazioni, diventare più attivi e connettersi ad informazioni rilevanti per la salute».
L’evento al Museo Regionale è stato spesso intercalato con la splendida musica dell’ensemble vocale al femminile messinese Glorius4. Cantanti e musiciste, Agnese Carrubba, Federica D’Andrea, Cecilia Foti, Mariachiara Millimaggi hanno spaziato dal jazz al pop, un connubio di eleganza e creatività di gesti e note che confluiscono in brani da loro rielaborati in versioni innovative, spesso “a cappella”. Ai partecipanti è stato inoltre offerto un innovativo cocktail, molto interessante al palato, a base di caffè ideato da Caffè Barbera. Si ripeteranno nel corso dell’anno altri eventi Coffee Talk dove si incontreranno, in uno interessante connubio, arte e scienze.
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