Cateno De Luca è stato condannato dal Giudice del Lavoro per comportamento antisindacale. A comunicarlo sono Uil e Uil-Fpl che commento: «Il Sindaco di Messina comprenda che non è il “padrone del pastificio”» citando un’espressione usata spesso dallo stesso primo cittadino nei confronti, ad esempio, dei dirigenti del Comune.
La sentenza, depositata lo scorso 22 febbraio 2020, dispone che Cateno De Luca di pagare le spese giudiziali per un importo di 2.390,00 euro. Alle origini del procedimento, spiegano da Uil-Fpl, la segnalazione del sindacato circa il trasferimento di un dirigente aziendale della Uil-Fpl da parte del Segretario generale di Palazzo Zanca, disposto lo scorso 12 luglio 2019 «senza avere ottenuto il preventivo nulla osta previsto dalla legge, violando pertanto il sistema delle relazioni sindacali».
«Accogliamo con grande soddisfazione – affermano Ivan Tripodi, Pippo Calapai ed Emilio Di Stefano, rispettivamente segretario generale Uil, segretario generale Uil-Fpl e Responsabile provinciale Comune di Messina Uil-Fpl – il provvedimento del giudice del Lavoro che ha dichiarato il carattere antisindacale ordinando la rimozione degli effetti della delibera con la quale è stato trasferito senza nulla osta un nostro dirigente».
A seguito della pubblicazione della sentenza che ha visto Cateno De Luca condannato per comportamento antisindacale Uil e Uil Fpl hanno commentato: «Il Sindaco di Messina – tuonano i sindacati – comprenda che non è il padrone del Pastificio (frase usata spesso dal De Luca), e che le regole vanno rispettate».
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