Messina. Mercatino delle pulci nel caos: rifiuti e vendita di indumenti rubati sul viale Giostra

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Abbandono di rifiuti e vendita di indumenti rubati nei cassonetti dell’immondizia: è questa la situazione che si ripete ogni domenica al mercatino delle pulci di Messina, sul viale Giostra. A segnalarlo è il consigliere della V Circoscrizione, Franco Laimo.

Lo scopo del mercatino delle pulci è quello di offrire, scambiare, vendere oggetti usati. Ma a quanto pare in quello di Giostra non tutto è in regola.

«La situazione è divenuta insostenibile – spiega Laimo – abiti, scatoloni, vecchi oggetti ed immondizia di ogni genere vengono lasciati in tutta l’area, creando non pochi disagi, sia agli operatori di MessinaServizi, o persino ai mercatali che, il seguente martedì mattina, ritrovano i propri stalli invasi da uno spettacolo indecoroso».

Ma non sono solo i rifiuti abbandonati nella zona dai venditori del mercatino delle pulci a preoccupare il Consigliere: «Alcuni soggetti ignoti, soprattutto nelle notti tra il sabato e la domenica, riescono ad impossessarsi di vestiti usati prendendoli dai cassoni adibiti alla raccolta di indumenti, posti lungo le vie della città, per poi rivenderli la domenica mattina al mercatino delle pulci.

Il metodo utilizzato è quello di un lungo bastone con all’estremità un uncino, che permette di tirar fuori qualunque abito posto nel cassone dai cittadini volenterosi e sensibili. Una sera mi sono imbattuto in tre soggetti, che da un cassone ubicato sul Viale Regina Elena, stavano facendo razzie di abiti da destinare ai poveri, ma al mio arrivo però sono scappati via».

Il grande valore umano e ambientale che ha il mercatino dell’usato viene trasformato in occasione di guadagno facile: «Questo mezzo ha una sua provenienza storica, possiede una valenza ottimale riguardo lo scopo della compravendita e ottimizza l’energia del prodotto, in quanto vi è alla base la cosiddetta economia spicciola, ma a Messina no. Lo scopo del mercatino dell’usato dovrebbe essere quello della ricerca del risparmio, ma anche la relazione e l’unione di svariati ceti sociali, la passione del Vintage e del riciclo».

In conclusione Laimo chiede alle autorità competenti maggiori controlli.

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