Mazzini – Gallo, 4 bagni per 400 alunni. Il Comune non interviene, famiglie pronte a proteste eclatanti

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Sulla questione si erano accesi i riflettori qualche settimana fa, quando il Consigliere comunale Piero Adamo aveva denunciato l’assurda situazione dell’ Istituto comprensivo Mazzini-Gallo, i cui i circa 400 alunni avevano a disposizione solo quattro bagni. I rimanenti locali adibiti a servizi igienici infatti, erano stati dichiarati inagibili dai Vigili del Fuoco.

Non solo pochi, ma anche sporchi, a causa dell’eccessivo utilizzo, aveva scritto Adamo in un’interrogazione urgente al sindaco Accorinti, all’assessore alle politiche scolastiche Daniela Ursino e a quello con delega alla manutenzione degli immobili comunali Sebastiano Pino. Dopo la denuncia  qualcosa si era mosso.

Il dirigente competente Ajello, aveva ordinato ad un’impresa di avviare con estrema urgenza i lavori di ripristino dei servizi igienici interdetti per motivi di sicurezza. Ma a quanto pare, ancora nulla è stato fatto. Oggi è il consigliere comunale Libero Gioveni ad interessarsi della vicenda. L’esponente dell’Udc sottolinea come di operai, nel plesso di via Natoli, non si sia vista neppure l’ombra e registra l’esasperazione delle famiglie degli alunni, intenzionate a far disertare le lezioni ai figli se non verranno garantite le condizioni igienico- sanitarie che dovrebbero essere assicurate a chi frequenta la scuola.

“Ai genitori dei ragazzi – scrive Gioveni in una nota – era stato assicurato che la ditta incaricata avrebbe iniziato gli interventi già lunedì scorso, ma sono trascorsi altri 5 giorni e nulla sembra ancora muoversi. Possibile – si chiede il consigliere – che un dirigente e un assessore non riescano ad incidere fattivamente su un’impresa pagata dal Comune? Possibile – prosegue – che di fronte a una situazione da ‘terzo mondo’ che coinvolge centinaia di minori non si riesca ancora a porre rimedio?”

Il mondo della scuola a Messina sembra non avere pace. Tra edifici malconci, telefoni muti e bagni mancanti la scelta di disservizi e carenze nel triste menù non manca. Altro che “buona scuola”… la “pessima scuola” è servita.


 


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