“La Corte d’Appello di Messina è un presidio insostituibile di difesa
della legalità e va preservata ad ogni costo”. Questo l’appello unanime
lanciato dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale
Magistrati e dall’Università che ieri mattina, nel salone della Borsa
della Camera di Commercio, hanno chiamato a raccolta istituzioni, enti,
cittadini per informare sui rischi connessi a questa ipotesi ma,
soprattutto, per dare vita a un osservatorio permanente che monitori,
studi e valuti gli effetti che questa modifica della geografia
giudiziaria comporterebbe, non solo in termini di pregiudizio al
legittimo diritto alla giustizia dei cittadini, ma altresì all’economia
stessa della città.
Gli esponenti del Comitato, nel corso dell’incontro,hanno evidenziato come “tra gli effetti del riordino della geografia giudiziaria, prospettato in base ai criteri di accorpamento delle attuali circoscrizioni indicati nella relazione della Commissione Vietti, ci sarebbero l’eliminazione della Procura Generale, della Direzione Distrettuale Antimafia, di Tribunale e Procura Minorile, del Tribunale Misure di Prevenzione, del Tribunale del Riesame nonché delle Sezioni Speciali delle Forze dell’Ordine (DIA e altre organicamente collegate alla D.D.A.), dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, del Distretto Notarile.
“La riorganizzazione – ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli
Avvocati, Vincenzo Ciraolo – determinerebbe un peggioramento dell’attuale
assetto organizzativo degli uffici giudiziari che sarebbero ancor più
gravati con conseguente pregiudizio del servizio e, quindi, danno
all’utenza e a tutta la comunità. Non solo: il centro del presidio
giudiziario si allontanerebbe dal suo naturale bacino di utenza e
risulterebbe indebolita la risposta di giustizia in una regione che, tra
l’altro, soffre di gravi carenze infrastrutturali e di trasporti.
L’effetto inevitabile sarebbe un forte pregiudizio al controllo di
legalità in un territorio da sempre caratterizzato dalla massiccia e
pervasiva presenza della criminalità organizzata e mafiosa”.
L’intendimento dei promotori è quello di coinvolgere nell’attività
dell’osservatorio istituzioni, ordini professionali, i vertici degli
uffici giudiziari del distretto, rappresentanze di categoria, sindacati
e tutti gli enti legalmente riconosciuti della città e dell’intero
comprensorio distrettuale messinese, perché il mantenimento della Corte
d’Appello, strumento ineliminabile per la realizzazione del diritto
civico alla giustizia, ha significative ricadute sull’intero assetto
socioeconomico della comunità del distretto, oltre a quelle
istituzionali di più immediata percezione.
Hanno sostenuto l’importanza di mantenere a Messina la Corte d’Appello,
con i loro autorevoli interventi, anche il prof. Gaetano Silvestri,
presidente emerito della Corte costituzionale e il prof. Antonio La
Torre, già P.G. presso la Corte di Cassazione e presidente della Corte
d’Appello di Messina.
Dopo il saluto dell’arch. Borzì – commissario CCIAA – e l’introduzione
del presidente dell’Ordine degli avvocati, Ciraolo, del dott. Bonanzinga
per ANM e del professore Mazzù per l’Università, sono intervenuti tra gli
altri anche il presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone; l’avvocato
Francesco Marullo di Condojanni per il distretto del CNF; il dott.
Giovanni D’Angelo (P.G. di Messina); il dott. Michele Galluccio
(Presidente della Corte); il presidente del tribunale di Messina
Antonino Totaro; l’assessore comunale all sviluppo economico Guido
Signorino.
Erano presenti: il presidente dell’assemblea regionale siciliana,
Giovanni Ardizzone, i deputato nazionale Vincenzo Garofalo; i deputati
regionali Filippo Panarello e Beppe Picciolo; il presidente Consiglio
Comunale Emilia Barrile; il consigliere comunale Piero Adamo;
rappresentanti degli Ordini dei Notai, dei Medici, dei Commercialisti,
degli Ingegneri, degli Architetti, dei Chimici, degli Agronomi; i
rappresentanti della Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio e
Confesercenti, le rappresentanze di tutte le sigle sindacali e
studentesche.
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