La fama di Giuseppe Antoci, l’ex Presidente del Parco dei Nebrodi, arriva in Europa: a lui sono dedicate, infatti, le copertine di due importanti quotidiani di Olanda e Belgio.
Si tratta dei quotidiani Standaard.be di Bruxelles e NRC Handelsblad di Amsterdam, che nominano Antoci, oggi Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, tra i massimi esponenti della lotta contro la mafia.
«Giuseppe Antoci – scrivono i due quotidiani – ha combattuto, come Presidente del Parco dei Nebrodi, contro quel sistema che durava da anni. Le sue rigide regole sono state adottate per la prima volta in Sicilia e poi in tutta Italia nel 2017. D’ora in poi un certificato antimafia è sempre obbligatorio per coloro che vogliono ottenere una concessione di terra statale, a partire da un importo di 5.000 euro.
Tale certificato antimafia viene ormai rilasciato solo dopo un rigoroso controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Sembra non essere altro che una normale misura precauzionale per l’Italia, che ha una presenza storica mafiosa così forte. Ma è stato necessario molto coraggio individuale per cambiare la legge e Antoci ha dovuto quasi pagare con la sua vita per quell’impegno».
E l’NCR Handelsblad di Amsterdam racconta anche dell’importante operazione Antimafia del 15 gennaio che ha portato all’arresto di 94 persone in 151 aziende agricole sequestrate.
«Il Procuratore Maurizio De Lucia ha dichiarato dopo l’operazione – scrive il quotidiano olandese che ha intervistato il Magistrato – che sono circa 10 milioni di euro i sussidi agricoli dell’UE che sono stati incassati dalle famiglie mafiose. Non è chiaro se quel denaro possa ancora essere recuperato, poiché è stato incanalato su conti a Malta, Romania, Bulgaria e Lituania, tra gli altri. Quando Antoci introdusse rigide regole per le concessioni di terreni agricoli nel Parco, secondo il magistrato, attraversò gli interessi della mafia».
Nei mesi scorsi anche la Tv pubblica Francese France24 e quella Tedesca NDR, attraverso due importanti servizi, recatesi in Sicilia, si sono soffermate sull’aspetto umano delle scelte compiute da Antoci e del suo impegno nelle scuole.
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