Foto di libri accatastati in una libreria su strada

Librai di piazza del Popolo, da PD e M5S un regolamento per il mercato dell’usato

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Creare un regolamento del mercato dell’usato per Messina in modo da porre fine alle polemiche scoppiate con il caso dei librai di piazza del Popolo e «colmare una lacuna normativa creata dallo stesso Cateno De Luca»: questo l’obiettivo della proposta sottoscritta e presentata da 10 consiglieri comunali. Vediamo cosa prevede.

Lo scontro aperto tra l’Amministrazione De Luca e l’associazione Circolo Pickwick che la domenica vende libri usati a piazza del Popolo ha portato a galla la mancanza di regolamentazione, a Messina, dei mercati dell’usato, normalmente disciplinati da regole diverse rispetto a quelle riguardanti l’ambulantato. A segnalarlo sono 10 consiglieri comunali provenienti da schieramenti diversi –  Cristina Cannistrà, Andrea Argento e Giuseppe Fusco del M5S, Alessandro Russo, Gaetano Gennaro,  Antonella Russo e Felice Calabrò del PD, Biagio Bonfiglio e Massimo Rizzo di LiberaMe e Salvatore Sorbello di Ora Sicilia –, che hanno deciso di proporre un regolamento apposito.

A spiegare le proprie motivazioni e lo spirito del regolamento sono Alessandro Russo e Cristina Cannistrà: «Si tratta – spiegano in una nota – di un provvedimento necessario per regolarizzare la posizione degli operatori e delle associazioni artigianali e culturali del territorio, offrendo al contempo ai cittadini un luogo di aggregazione e un servizio virtuoso, come avviene del resto in tutte le città d’Italia. Lo scopo è coprire una lacuna amministrativa determinata dallo stesso sindaco Cateno De Luca, che si è acuita in particolare con la chiusura forzata dello spazio utilizzato dai rigattieri sul Viale Giostra, ai quali non è stata garantita alcuna alternativa valida».

«È bene – concludono i due consiglieri – che i cittadini sappiano che non si tratta di un’attività normata dalle consuete regole dell’ambulantato, ma è disciplinata da una specifica legge nazionale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, la quale stabilisce degli standard minimi a tutela dell’ambiente e della concorrenza, al fine di regolamentare la rinascita e lo sviluppo dei mercati dell’usato, offrendo ai cittadini e alle associazioni la possibilità di operare in un contesto idoneo, in presenza di regole certe, a garanzia di operatori e utenti».

Cosa prevede il Regolamento del mercato dell’usato a Messina

Il Regolamento del mercato dell’usato di Messina, che deve comunque essere ancora valutato ed eventualmente approvato, prevederebbe una disciplina certa per chi vende oggetti di seconda mano sul territorio comunale. In particolare occorrerebbe individuare delle aree specifiche in cui è possibile esporre, disciplinare le modalità di partecipazione, disporre obblighi e eventuali sanzioni per gli espositori, che sarebbero esenti dal pagamento della TARI “in ragione della loro ridotta e quasi nulla produzione di rifiuti” rispetto ai normali esercizi commerciali.

Cosa si può vendere

All’interno di un mercato dell’usato sarebbe possibile vendere prodotti artigianali, oggetti usati e servizi. Il regolamento prevede la possibilità di vendere o barattare solo oggetti usati di proprietà degli espositori e di valore contenuto (al massimo 200 euro).

Sarebbe vietato esporre animali, oggetti di particolare valore antiquario, metalli e pietre preziose, prodotti alimentari, armi, oggetti che rechino offesa alla morale e ulteriori beni la cui commercializzazione richieda il possesso di particolari autorizzazioni e/o licenze.

Chi può vendere al mercato dell’usato

Secondo il regolamento possono esporre al mercato dell’usato:

  • tutti i cittadini residenti nel Comune di Messina che non esercitino attività commerciale in forma imprenditoriale;
  • le associazioni non a scopo di lucro;
  • le aziende che realizzino attività didattiche e dimostrative legate alla necessità del riuso e alla tutela dell’ambiente.

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