Caffè e sapori siciliani: è questa la ricetta con cui inizia la nuova avventura dello chef Filippo La Mantia che, a Messina, insieme a Miscela d’Oro, alza le saracinesche dell’ex Ritrovo Billè, luogo storico della città dello Stretto, chiuso nel settembre 2014 e mai sostituito. I suoi locali, infatti, sono rimasti vuoti per tutti questi anni, poi un giorno qualcosa ha iniziato a muoversi dietro le vetrate, generando curiosità e aspettativa. Venerdì scorso la porta dell’ex Billè si è riaperta e le luci si sono accese su piazza Cairoli.
Aperto nel 1930, il Ritrovo Billè è stato un punto di riferimento per Messina e i messinesi, un motivo di vanto, conosciuto per la sua pasticceria a livello nazionale. I suoi cannoli e il suo gelato al gusto gianduia erano famosi anche tra i “vip” del tempo, politici, personaggi televisivi. Il suo momento d’oro, in molti ancora lo ricordano lucidamente, sono stati gli anni ’70. Poi, tra cambi di gestione, la crisi economiche, l’antico ritrovo ha chiuso i battenti, ha abbassato lasaracinesca a settembre 2014, chiudendo un capitolo della storia di Messina iniziato e finito, in fondo, con il Novecento, quel secolo breve che tanto ha dato e tanto ha tolto a questa città.
Oggi si apre un nuovo capitolo, che racconta la Sicilia, sa di tradizione ma anche di innovazione, sembra guardare al futuro ma da sopra le spalle di ciò che è stato. Il progetto che ha portato alla riapertura di un nuovo bistrot all’interno dell’ex Ritrovo Billè è nato da un’idea di Miscela d’Oro S.p.A., torrefazione artigianale dal 1946, che produce qui il suo caffè e lo esporta in 50 nazioni. La famiglia Urbano, titolare dell’Azienda, ha coinvolto lo chef Filippo La Mantia e l’architetto Piero Lissoni, che ne ha curato l’arredamento in ogni minimo dettaglio, dalle maioliche palermitane incastonate nelle alte colonne, alla pietra lavica smaltata del pavimento e delle superfici verticali.
Nel nuovo locale sono stati assunti 24 giovani, per metà donne, guidati dal cuoco palermitano Filippo La Mantia, che racconta brevemente il progetto: «Uno spazio legato all’arte del caffè, ispirato alla storia dell’accoglienza siciliana, con un percorso che va dalla pasticceria alla cucina. Bar, ristorante, ritrovo, caffetteria: un’idea progettuale che mi ha subito affascinato e spinto ad approfondire la straordinaria storia del cibo della provincia di Messina, tradizioni variegate che ci consentiranno un’accurata selezione di piatti autoctoni. Insieme col nuovo team ho riesplorato la mia cucina, dandole una chiave di lettura dove l’innovazione incontra la tradizione, affinché il cliente si possa identificare in un preciso luogo. Non trattandosi di una classica caffetteria, l’offerta gastronomica proporrà colazione, gelati, cocktail oltre la ristorazione, ma soprattutto un ambiente dove assaporare il silenzio, accompagnati da una luce rilassante e un suono ovattato capace di farci sentire come a casa».
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Complimenti. Finalmente una ottima iniziativa in una città vocata all’estinzione .Grazie a Filippo e agli altri imprenditori . L’augurio è che i messinesi se la sappiano mantenere