Città con più alberi, più verde e meno grigiore: la Conferenza unificata delle regioni e dei comuni ha dato l’ok al decreto attuativo che stanzia 30 milioni per finanziare – per due anni – progetti di forestazione urbana. Ad annunciarlo è il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in un post sul suo profilo Facebook.
«Un albero – scrive il Ministro – tutela la biodiversità di un territorio, garantisce la funzionalità degli ecosistemi, contrasta i cambiamenti climatici, migliora la salute e il benessere dei cittadini, ha una funzione di assorbimento e stoccaggio di CO2, migliora la qualità dell’aria, abbassa le temperature urbane e per ultimo, ma non per importanza, rende belle le nostre città».
Più alberi in città – progetti di forestazione urbana
Proprio perché gli alberi tutelano la biodiversità dei territorio, la Legge Clima al suo interno prevede una norma sulla forestazione urbana.
«La forestazione del nostro Paese – aveva già dichiarato Costa a luglio – è un passo fondamentale per stabilire quella nuova normalità verde che il post-Covid richiede. Non dobbiamo dimenticare che la grande battaglia contro i cambiamenti climatici e per la qualità dell’aria richiede coraggio, idee innovative e progetti ambiziosi.
L’Agenda 2030 pone al centro dell’attenzione non tanto i governi nazionali, quanto principalmente i Comuni, veri hub della rivoluzione verde e Forestami (progetto per mettere a dimora, a Milano, 3 milioni di alberi entro il 2030, ndr) può segnare il passo per poter poi essere replicato.
Per la forestazione urbana e periurbana, infatti, il Governo si è già impegnato sia con l’approvazione della Legge Clima che con la revisione dei criteri ambientali minimi per gli acquisti verdi della Pubblica amministrazione – ha spiegato il Ministro – che da quest’anno finalmente stabiliscono regole chiare per un verde urbano di qualità e sostenibile».
I fondi per le città più verdi
I fondi stanziati per la forestazione urbana saranno 30 milioni di euro. «Chiaramente – dice ancora il Ministro – questi fondi saranno controllati e possono essere anche revocati nel caso in cui si riscontrino difformità tra l’esecuzione e la progettazione.
Inoltre il ministero ammetterà solo piani dettagliati di gestione che prevedano la piantumazione e anche la gestione e la manutenzione delle aree verdi realizzate, per almeno 7 anni, e la sostituzione con nuovi alberi in caso non attecchiscano quelli piantati. Da oggi inizia il cammino per avere città più verdi e meno grigie».
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