foto di una tartaruga marina caretta caretta

Legambiente rilancia “Tartalove”, la campagna per salvare le tartarughe marine

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Al via “Tartalove”, la campagna di Legambiente per aiutare a salvare le tartarughe marine. Come? Adottandone una, anche se solo simbolicamente, per finanziare il lavoro dei biologici, veterinari e volontari dell’Associazione che quotidianamente si occupano della loro tutela, ripescandole dal Mediterraneo quando sono in difficoltà e curandole.

Ogni giorno, spiega Legambiente, sono più di 10mila le tartarughe marine che muoiono perché rimaste impigliate nelle reti da pesca o perché catturate dagli ami per la pesca del pescespada. «A queste – sottolinea l’Associazione – si aggiungono quelle che sono vittime del traffico nautico, dell’inquinamento e della plastica che molto spesso viene ingerita da questi animali provocandone il soffocamento».

Legambiente ogni giorno ripesca le tante tartarughe in difficoltà – le caretta caretta che nuotano nei nostri mari – per poi affidarle ai propri Centri di Recupero che si occupano di curarle e, una volta guarite, di liberarle in mare. Aderendo alla campagna “Tartalove” è possibile finanziare il lavoro dei biologi, veterinari e volontari dell’Associazione attraverso l’adozione simbolica di una tartaruga.

Tartalove: come “adottare” una tartaruga marina

Fai un gesto d’amore. Adotta una tartaruga marina.

Così recita lo slogan dell’iniziativa, ma come funziona? Per adottare una caretta caretta basta andare sul sito ufficiale di Tartalove, scegliere quanto si vuole donare a partire da un contributo minimo di 25 euro e cliccare su “Adotta ora”. Al termine della procedura, Legambiente invia un “certificato di adozione digitale”.

Come vengono usati i fondi raccolti? Le risorse, si legge sul sito dell’Associazione, vengono usate per:

  • il mantenimento dei Centri di recupero tartarughe marine;
  • la formazione e sensibilizzazione dei pescatori e delle comunità locali;
  • raccolta fondi e comunicazione;
  • il monitoraggio dei siti di nidificazione e sorveglianza dei nidi.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Legambiente.

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