Il segretario generale della Cgil, Lillo Oceano, si dichiara favorevole alla creazione di un’unica Autorità portuale dello Stretto, sottolineandone i vantaggi operativi ed economici. Nell’ottica della programmazione concertata, Oceano sollecita il Prefetto Trotta a convocare un Tavolo aperto sul futuro delle aree ex Fiera. «Ci fa ovviamente piacere che il Presidente De Simone rilanci una nostra proposta di qualche anno fa e cioè quella di un’Autorità portuale dello Stretto con competenza su Messina, Milazzo e Reggio Calabria-Villa – commenta Oceano –. Si tratta di un’ipotesi che consentirebbe di mettere in sinergia le strutture e le risorse necessarie ad affrontare, in maniera organica, il nodo dei trasporti e delle attività portuali nello Stretto e nei territori delle due aree metropolitane che vi si affacciano». Un’unica Autorità portuale dello Stretto, con una precisa individuazione delle aree di competenza potrebbe, secondo il sindacalista, certamente collegare al meglio porti, aeroporti, stazioni, realtà urbane e distretti turistici, realizzare infrastrutture capaci di rendere il territorio più vivibile e più idoneo ad attrarre investimenti e insediamenti produttivi. «Ciò sarebbe possibile — dice il segretario generale della Cgil — superando duplicazioni e conflitti di competenze e mettendo insieme e finalizzando a questi scopi risorse economiche esistenti e immediatamente disponibili. Per realizzare questo progetto è necessario mettere da parte gelosie, campanilismi ed egoismi, riunire tutti i soggetti interessati e chiedere agli organismi competenti le opportune rapide determinazioni, a partire dalla soppressione dell’Ente Porto di Messina». Intanto il Prefetto ha convocato una riunione, martedì prossimo, in cui Oceano — spiega — verranno avanzate proposte e iniziative d’intesa con Istituzioni e parti sociali di entrambe le rive dello Stretto. «Con la medesima determinazione – conclude il dirigente sindacale – chiederemo al Prefetto che venga rapidamente convocato quel Tavolo, più volte richiesto dal sindacato, per avviare il percorso che conduce a un confronto aperto e democratico, capace di assumere sollecitamente decisioni e consegnare alla Città un progetto, concreto, di utilizzo delle aree della ex Fiera, sia in termini di restituzione alla fruizione di luoghi pubblici, sia di un auspicabile utilizzo produttivo di quelle aree».
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