Ieri, lunedì 2 novembre, un bus di ATM Messina Spa è stato coinvolto in un incidente a Camaro San Paolo. A distanza di qualche ora, l’Azienda ha rassicurato l’utenza tramite Facebook sullo stato dei mezzi in dotazione e sulle condizioni di salute dell’autista che, sottolineava ATM: «Non ha riportato ferite, ma è particolarmente scossa e si trova in stato di osservazione».
Oggi, però, i sindacati Fit CISL, FAISA CISAL e OR.S.A esprimono alcune perplessità sulle condizioni del mezzo coinvolto nel sinistro e bacchettano il presidente Giuseppe Campagna per le tempistiche di quel messaggio e aggiungono: «La collega ha trascorso la nottata in ospedale e ha riportato un trauma cranico, sarebbe stato opportuno utilizzare la delicatezza di attendere i tempi necessari per capire il reale stato di salute della dipendente».
Riportiamo di seguito la nota del presidente di ATM Giuseppe Campagna e quella dei tre sindacati.
Incidente bus a Camaro, parla ATM
«In merito all’incidente occorso stamani (ieri, ndr) ad un autobus di ATM spa – si legge sulla pagina Facebook dell’Azienda –, al fine di non ingenerare preoccupazione nei nostri Clienti, ci preme sottolineare che il mezzo appena rientrato in deposito è stato sottoposto a verifiche sia presso le nostre officine sia presso un importante centro di revisioni messinesi che ha potuto constatare il perfetto funzionamento dell’impianto frenante e di tutti i sistemi di sicurezza del mezzo.
Il Presidente di ATM S.p.A., Giuseppe Campagna, evidenzia che l’esito di questi accertamenti dimostra inconfutabilmente che il mezzo è in perfetto stato precisando, altresì, che si tratta di un autobus Euro 6 acquistato nuovo, ad elevata tecnologia con sistemi di intervento e di sicurezza atti a bloccare lo stesso nel caso in cui ci sia un malfunzionamento dell’impianto frenante.
Il Presidente Campagna si è sincerato sulle condizioni dell’operatore d’esercizio che è stata trasferita presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Piemonte. L’autista, non ha riportato ferite ma è particolarmente scossa e si trova in stato di osservazione. L’incidente non ha causato feriti.
ATM S.p.A. sottolinea che tutto il parco mezzi è sottoposto con regolarità a tutti i controlli ed agli interventi di manutenzione programmata e di revisione periodica come previsto dalle specifiche tecniche delle case costruttrici e dalle norme in materia».
La replica dei sindacati
Le rassicurazioni dell’Azienda, però, non convincono Fit CISL, FAISA CISAL e OR.S.A che, in una nota, scrivono quanto segue:
«La conducente del bus ATM coinvolta nel sinistro stradale verificatosi ieri a Camaro San Paolo ha trascorso la nottata in ospedale in attesa di esami specifici. Purtroppo, non si è risolto tutto con un brutto spavento della lavoratrice ricoverata in ospedale perché “particolarmente scossa”, come anticipato dalla direzione ATM che con un comunicato stampa ha sciolto la prognosi prima dei medici. L’autista in realtà ha riportato: “trauma cranico, contusione spalla sx, emitorace dx, colonna cervicale e lombosacrale”, le è stato prescritto il collare cervicale e deve ritornare a controllo fra 7 giorni».
Sullo stato di sicurezza dei mezzi, in generale, le tre segreterie confermano quando dichiarato dal presidente di ATM Giuseppe Campagna, ma gli rimproverano le tempistiche: «Prima emettere ogni parere sulla funzionalità del mezzo per liberare l’Azienda da ogni responsabilità – scrivono –, sarebbe stato opportuno utilizzare la delicatezza di attendere i tempi necessari per capire il reale stato di salute della dipendente e successivamente apprendere dalle sue dichiarazioni la dinamica dei fatti».
Per quel che riguarda, nello specifico, il bus coinvolto nell’incidente: «Prima di ogni pronunciamento – scrivono Fit CISL, FAISA CISAL e OR.S.A –, ci riserviamo di conoscere gli esiti di eventuale inchiesta aziendale con le verifiche, si spera, di professionisti non di parte. Il Sindacato si limita a segnalare che la macchina 807, coinvolta nel sinistro, di recente è stata oggetto di decine di “fogli guasto” sottoscritti dagli autisti e da mesi è immessa in servizio nonostante il parabrezza infranto da una vistosa lineatura».
«Auspichiamo – proseguono – che questa volta il caso non si risolva con gli atti di “giustizia sommaria” ormai caratteristici della nuova gestione ATM che in casi simili non ha esitato a emettere contestazioni disciplinari e chiedere agli autisti il rimborso dei danni, ignorando le richieste del sindacato che da mesi avanza la proposta di una polizza kasko, pagata in quota parte da azienda e dipendenti alla guida dei bus, come avviene in gran parte delle aziende di trasporto».
«Per garantire l’efficienza e la sicurezza del servizio – concludono – non è sufficiente la funzionalità dei mezzi, è necessaria anche la serenità dell’ambiente lavorativo che oggi in ATM viene pericolosamente a mancare, di conseguenza a un rapporto inspiegabilmente conflittuale che l’azienda ha voluto instaurare con i dipendenti, raggiunti da centinaia di sistematici provvedimenti disciplinari, mai registrati prima d’ora, e di richieste di rimborso danni alla base dei giustificati timori e dell’inevitabile ansia da prestazione che si attiva nei lavoratori chiamati a garantire il servizio essenziale».
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