L’incendio alla raffineria di Milazzo, avvenuto ieri 19 dicembre, ha scatenato diverse polemiche e la rabbia di chi da anni denuncia il pericolo causato dalla raffineria e dall’inquinamento che essa provoca.
Una coltre di fumo nero si è alzata dalla raffineria intorno alle nove e trenta di ieri mattina a causa dalla fuoriuscita di un prodotto da un contatore, in zona Nord-Est della Raffineria in prossimità del mare in territorio del Comune di San Filippo del Mela.
Tre sono stati i feriti, il più grave ha riportato ustioni di secondo grado ed è stato trasferito a Catania per ricevere una migliore assistenza.
«Un incidente che ci ricorda – scrive il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore della Valle del Mela – come la Raffineria di Milazzo rappresenti non solo la più pesante fonte di inquinamento industriale della Valle del Mela, ma anche una potenziale e imprevedibile bomba letale. Tutto ciò non può essere considerato normale e non è accettabile».
«Nella Valle del Mela sono già accertati gravi eccessi di patologie potenzialmente legate all’inquinamento industriale – continua il Comitato – come ad esempio da idrocarburi non metanici, le cui elevate concentrazioni atmosferiche spesso rilevate dall’ARPA sono, secondo quest’ultima, chiaramente riconducibili alla Raffineria. Se a questo tipo di inquinamento aggiungiamo anche quello tipico degli inceneritori, caratterizzato innanzitutto da diossine e PCB, è logico aspettarsi un effetto sinergico che potrebbe far letteralmente esplodere i già preoccupanti problemi sanitari».
Intervengono sull’incendio alla Raffineria anche i portavoce del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva, Alessio Villarosa, Valentina Zafarana e Antonio De Luca: «Non è il primo episodio del genere che si verifica all’interno dell’impianto industriale mamertino e ogni volta il rischio è sempre maggiore. Ieri è stato soltanto l’intervento tempestivo dei pompieri a scongiurare il peggio, e comunque il bilancio rimane grave poiché tre lavoratori feriti sono un numero più che rilevante. A loro vanno i nostri pensieri e la nostra solidarietà».
Anche la Uil è intervenuta sottolineando l‘importanza della prevenzione: «Alla luce dell’incidente odierno, gli organi preposti alla sicurezza dell’importante sito, hanno l’obbligo di innalzare i livelli di sicurezza all’interno dello stabilimento per evitare il perpetrarsi di analoghi episodi e per consentire alle maestranze della Ram di svolgere serenamente il proprio lavoro in un ambiente sicuro e senza pericoli».
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