Inaugurazione dell’anno giudiziario, oggi, a palazzo Piacentini, senza sorprese. Si potesse scommettere sugli argomenti chiave della relazione del presidente della Corte d’Appello, Nicolò Fazio, si vincerebbe facile: quelli di sempre, almeno da un decennio. Pochi magistrati e tempi lunghi della Giustizia. Il primo, quest’anno poi, è addirittura divenuto un “vuoto struttura”, con meno cinque magistrati dall’organico cittadino.
Fazio ha parlato della necessità di riforme serie per eliminare la lungaggine dei processi, rivedendo l’articolo 111 della costituzione: “Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata”,e riducendo i gradi di giudizio
Relazione, quella del presidente Fazio, che ha trovato i consensi di magistrati e avvocati, accomunati da uguale obiettivo: processo giusto e celere.
C’è stato anche chi ha protestato, oggi nel corso della cerimonia. Avvocati e sindaci della zona jonica che temono la prevista soppressione del tribunale di Taormina.
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