A Messina esistono tre piscine comunali: la Cappuccini, la piscina comunale Graziella Campagna e la piscina (aperta in estate) all’interno di Villa Dante, un numero esiguo secondo il consigliere comunale Libero Gioveni. «La metà della popolazione messinese – scrive il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni – è totalmente orfana di piscine». Proprio per questo Gioveni chiede all’Amministrazione di pianificare e mettere a disposizione anche dei messinesi della zona sud una piscina.
«Su ciò che manca del tutto – scrive Gioveni – bisognerebbe pianificare, ritengo sia il caso di evidenziarlo. Per esempio, pensare che mezza città, ossia tutta la zona centro sud, non disponga completamente di una piscina comunale con decine di messinesi che sono costretti a utilizzare persino un impianto di un piccolo comune limitrofo per praticare l’attività natatoria (naturalmente in tempi normali), deve far riflettere l’Amministrazione affinché corra ai ripari».
Gioveni per una piscina in zona sud
Il consigliere Gioveni ammonisce l’Amministrazione per la totale assenza di piscine, sia pubbliche che private, nel tratto di città compreso fra Provinciale e Giampilieri, compresi i villaggi collinari. «Come è noto – si legge nella nota ufficiale – oltre alla piscina Cappuccini (che peraltro è stata oggetto di contenzioso) che copre la zona nord della città – denuncia Gioveni – e alla piscina comunale “Graziella Campagna” che con quella estiva all’aperto di Villa Dante coprono il centro città, la metà della popolazione messinese è totalmente orfana di piscine.
Davvero inaccettabile – insiste il consigliere – che parecchi messinesi della zona sud per poter ripraticare nuoto debbano trasferirsi persino a Nizza di Sicilia che dispone di una propria piscina comunale. Infatti – prosegue l’esponente di FdI – mentre negli anni passati questo disagio non era vissuto per la presenza nella zona sud della piscina dell’Hotel Europa che, seppur privata, rappresentava comunque un’alternativa alla lontanissima piscina “Campagna” di viale San Martino, oggi (o comunque quando le piscine riapriranno) la situazione è differente, con l’incredibile odissea che parecchi genitori che vorrebbero far praticare nuoto ai propri figli dovranno rivivere sobbarcandosi dei “viaggi della speranza” verso il centro oppure, appunto, addirittura verso altri Comuni.
Mi auguro, pertanto – conclude Gioveni – che l’Amministrazione pianifichi una soluzione alternativa individuando un sito o uno spazio dove poter realizzare, chiaramente a medio o lungo termine, una nuova piscina a sud della città, mettendo, perché no, alla prova anche la “Patrimonio S.p.A”, nata certamente, non soltanto per la valorizzazione degli immobili, ma anche per fare investimenti».
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