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Il “Verona Trento” vola in America con “Zero Robotics” e l’entusiasmo di Accorinti

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foto 1I ragazzi dell’istituto tecnico “Verona Trento” hanno  parlato, stamani in conferenza stampa, del loro progetto,  “Zero Robotics”, che il prossimo 16 gennaio li porterà a gareggiare per la finale in America.

La squadra “Wall-E 2.0”  è  composta da dieci ragazzi: Giorgio Nocera, Pietro La Spada, Salvatore Doddis, Giovanni Lonia, Christian Neto, Alessio Iannello, Omar Shatani, Mattia Alfonso, foto 2Francesco Castorina e Davide Ventaglio, il più giovane del gruppo. Erano  presenti:  il commissario della Provincia, Filippo Romano  e il sindaco, Renato Accorinti.

Romano ha sottolineato l’importanza degli istituti tecnici italiani, spesso poco valorizzati, ed esprimendo l’orgoglio nei confronti dei ragazzi del “Verona Trento”.

Trascinante l’intervento di Accorinti:  “Ho tanti dubbi, ma nessuno sul futuro della nostra città. Questi ragazzi −  ha continuato il sindaco − sono spaziali e volano in alto perché fanno tutto con passione e ciò permette loro di studiare e impegnarsi 25 ore come se fosse un attimo”. “Nella vita – ha concluso − bisogna scialarsi, non faticare. I ragazzi devono avere forza di liberazione e cambiare la città di Messina, ognuno col proprio talento”.

L’obiettivo della squadra “Wall-E 2.0” è di governare micro satelliti spaziali chiamati “Spheres” che si muoveranno nella stazione orbitante sotto la visione dei sei astronauti a bordo e fotografare i punti di interesse, stabiliti dalla Nasa e dal Mit, che permetteranno, poi, di studiare la composizione degli asteroidi. La competizione consiste nella creazione di codici di programma in linguaggio di programmazione C++ per il controllo di satelliti in miniatura.  La squadra, per partecipare alla competizione finale, ha dovuto superare la selezione tra giugno e luglio, alla quale hanno partecipato 40 squadre italiane, e dopo ha vinto la seconda fase (2D), seguita da quella in 3D. A novembre, un sabato sera con la scuola aperta, si sono alleati con due squadre texane, e hanno vinto classificandosi al decimo posto.

Simonetta Di Prima, dirigente scolastica, si è dimostrata orgogliosa dell’impegno mostrato dai ragazzi che grazie all’aiuto e l’entusiasmo “quasi infantile” dei due professori di informatica, Eliana Bottari e Giovanni Rizzo, sono riusciti a conseguire grandi risultati. “Bottari e Rizzo – ha dichiarato − sono colonne fondamentali dell’informatica dalla personalità esplosiva”. “I ragazzi – ha continuato − e le loro famiglie hanno dimostrato di avere grande fiducia nella scuola, tant’è che hanno finanziato economicamente il viaggio in America dei loro figli, e molti ragazzi hanno rinunciato alla festa dei 18 anni per avere la possibilità di partire per questa importante esperienza”. “Un grazie – ha concluso − va detto ai due sponsor, Emicam e Cube Curve, che hanno creduto nelle potenzialità dei giovani”.

La professoressa Eliana Bottari ha spiegato l’iter percorso dai dieci ragazzi e manifestato le emozioni e le difficoltà condivise tra loro. Importante è stato anche l’aiuto del professore Todaro di matematica per le nozioni di fisica e matematica, importanti per il movimento dei satelliti nello spazio.

Giorgio Nocera, uno dei dieci ragazzi, ha illustrato il programma “Zero Robotics” con il supporto del video, estremamente semplice, intitolato “Pomodoro”, dove appunto il pomodoro simboleggia lo Spheres, una pizza l’asteroide e il basilico il punto di interesse che lo Spheres deve fotografare. I ragazzi, accompagnati dai professori Bottari e Rizzo, partono dopodomani fiduciosi ed entusiasti.

Il prossimo impegno, al quale già stanno lavorando insieme al professore Rosario Natoli, è il “Protocollo di intesa con l’Atm”, che prevede una serie di apps che permetteranno di visionare la posizione dell’autobus in ogni momento della giornata.

Laura Costa

 

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