Meme, cartelli e bandiere, i rappresentanti messinesi di Fratelli d’Italia sono scesi in piazza Municipio, oggi, per chiedere l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente della Repubblica. A spiegare le ragioni del sit-in, l’avvocato Francesco Rizzo, dirigente nazionale del partito guidato da Giorgia Meloni e promotore dell’iniziativa: «È il momento – ha sottolineato – di discutere una riforma presidenziale e creare attorno al Capo dello Stato un modello alla francese».
Dal Presidente Sergio Mattarella che dall’auto chiede aiuto scrivendoselo sui palmi delle mani, come Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo in Così è la vita; al Capo dello Stato donna; gli esponenti di Fratelli d’Italia e delle associazioni giovanili legate al partito hanno manifestato questa mattina a Messina per chiedere una riforma che porti al presidenzialismo in Italia.
Per l’ex consigliere comunale Francesco Rizzo «è proprio il momento opportuno per ribadire la necessità di una riforma presidenziale in Italia, perché la vicenda della rielezione di Mattarella, con il parlamentarismo assolutamente bloccato, ci hanno fatto comprendere ancora una volta che in Italia è necessaria l’elezione del Presidente della Repubblica direttamente dai cittadini. Siamo certi che se Giorgia Meloni avesse avuto 50 anni e si fosse votato direttamente sarebbe stata il presidente della Repubblica. In ogni caso, è il momento di discutere una riforma presidenziale e creare attorno al Capo dello Stato un modello alla francese».
Sulla stessa lunghezza d’onda, il consigliere comunale Libero Gioveni: «È quello che serve, la dimostrazione l’abbiamo avuta anche recentemente con quanto accaduto in Parlamento per l’elezione del Presidente Mattarella. Che comunque va rispettato, anzi io mi sento, come penso anche l’Onorevole Meloni, di ringraziare per il sacrificio che ha fatto, nonostante abbia manifestato in più occasioni di non voler essere riconfermato. Si è sacrificato per il popolo italiano. È l’ennesima dimostrazione che avevamo ragione come partito, è necessaria questa riforma per dare la parola al popolo italiano e quindi affidare solo al popolo, per una questione di democrazia, di scegliere da chi vuole essere rappresentato come presidente della Repubblica».
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