L’arcivescovo Calogero La Piana, in merito alla presunta relazione tra un sacerdote di Mili San Marco e una sua parrocchiana, dichiara che:“Nelle forme e nei tempi necessari, sto procedendo alla verifica della reale situazione occorsa, nel pieno rispetto della verità e della dignità delle persone coinvolte”.
“Mi corre l’obbligo – spiega − di invitare tutti a non cedere alle facili seduzioni di una notizia presumibilmente scandalistica, cercando di astenersi da giudizi sommari che sarebbero sicuramente irrispettosi della verità delle cose e della complessità dei fatti e orientandosi al rispetto ed alla riservatezza che devono essere garantite a qualsiasi persona umana e che in questa vicenda, a causa di imprudenti sovraesposizioni mediatiche, non sono state tutelate”.
“Preghiamo – conclude l’Arcivescovo −, quindi, perché il Signore riporti la pace nel cuore di tutti, trasformi l’insana sete di giustizialismo in autentica carità cristiana e permetta una lettura dei fatti serena e libera da pregiudizi”.
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Mi pare che di questa storia si parli troppo, in fin dei conti si tratta di due privati cittadini dotati di libero arbitrio che liberamente hanno fatto delle scelte e di queste scelte pagheranno le eventuali conseguenze.
Mi sembra assurdo l’atteggiamento dei giornalisti che hanno sputtanato prontamente il sacerdote senza però rivelare l’identità della signora, dimenticando che queste cose si fanno (almeno) in due.