C’è anche il messinese Francesco Montenegro, attuale arcivescovo di Agrigento, 69 anni, nella rosa dei cardinali elettori che il Papa creerà il prossimo 14 febbraio. Lo stesso pontefice lo ha annunciato all’Angelus. Montenegro è l’unico vescovo siciliano che papa Bergoglio volle accanto a sé durante la sua prima visita a Lampedusa, nel luglio 2013. Unico cardinale siciliano, sino ad ora, era stato il vescovo Paolo Romeo, dell’arcidiocesi di Palermo, oggi dimissionario per età avanzata.
Monsignor Montenegro è noto per gli attacchi contro la mafia. Sue le parole formulate durante i festeggiamenti per la festa del patrono di Agrigento, San Calogero:
“L’unico modo per imbavagliare la mafia è fare sul serio, amare e cercare la verità e il bene, rifiutare la mediocrità, i compromessi e il conformismo. Se la mafia c’è è anche colpa nostra”, aveva detto Montenegro durante i festeggiamenti in onore di San Calogero, il patrono di Agrigento.
Ma Montenegro è soprattutto “Don Franco” a Lampedusa. Primo nell’accoglienza ai migranti,ha spesso lamentato che ” non tutti i cristiani hanno il cuore aperto e troppo spesso anche tra gli uomini di Chiesa vi è indifferenza al fenomeno dell’immigrazione”.
Presidente della Fondazione “Migrantes” promossa dalla Cei, il neo-cardinale è nato il 22 maggio 1946 a Messina, dove ha studiato Teologia pastorale all’Ignatianum ed è stato vice parroco in una zona periferica della città, prima di diventare segretario particolare degli arcivescovi Fasola e Cannavò e poi vicario generale con Marra e vescovo ausiliare con La Piana, su nomina di Giovanni Paolo II. Dal maggio 2003, per cinque anni, è stato presidente della Caritas italiana. Nel 2008 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo metropolita di Agrigento.
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