La Scuola San Domenico Savio di Messina e il Ce.P.A.S – Centro prima accoglienza Savio sono stati promotori di un interessante incontro sul Cyberbullismo, dedicato alle famiglie e ai docenti.
Che il “mondo virtuale” generi impatto sulle nostre vite è ormai evidente. E altrettanto evidente è la necessità di maturare consapevolezza sul tema. Non possono certamente evitare un approfondimento le famiglie e i docenti. Di questo e di molto altro ha parlato il dottor Marcello La Bella, dirigente della Polizia di Stato presso il compartimento Polizia postale e delle comunicazioni della Sicilia orientale, relatore dell’incontro tenutosi in questi giorni nella storica sede della Scuola San Domenico Savio, sita in Via Lenzi. A promuovere l’evento, insieme alla Scuola, è anche il Ce.P.A.S – Centro prima accoglienza Savio che da anni è al fianco di fragilità con ascolto e dedizione.
«Abbiamo voluto questo incontro per dare la possibilità alle famiglie e ai docenti di acquisire sempre più informazioni, grazie all’esperienza e alle parole del dottor La Bella. Per fa sì che la rete possa presto diventare luogo di vera comunicazione positiva». Sono le parole del dirigente scolastico Don Umberto Romeo, che ha aperto l’incontro ricordando l’attenzione salesiana ai giovani, al tempo che vivono, ai loro bisogni e ai pericoli che non possono affrontare da soli.
A dare il benvenuto ai partecipanti è stato Nino Caselli, presidente della Cooperativa Savio 4.0 che ha ricordato quanto importante sia trovare spazi di confronto, anche tra famiglie e docenti, per affrontare temi che necessitano continui approfondimenti. La scuola, grazie al lavoro della Cooperativa, sta crescendo, favorendo percorsi e occasioni di dialogo e ascolto, coinvolgendo professionisti di settore che possano condividere esperienze e competenze che sono sostegno anche per genitori e insegnanti.
Insieme al dott. La Bella, ospite degli organizzatori, anche la comunicatrice sociale e fundraiser Letizia Bucalo Vita a cui è stato chiesto di introdurre l’incontro. Valorizzando le positive relazioni e sinergie che possono costruirsi grazie alla rete, la professionista ha sottolineato che è certamente necessario che i genitori monitorino i propri figli. Letizia Bucalo Vita ha parlato del presente e di nuovi strumenti che i professionisti della comunicazione si trovano a dover sperimentare oggi, e che aprono la strada a nuove tematiche, capaci di modificare velocemente le nostre abitudini ed il nostro quotidiano, rendendo necessaria per gli adulti un’attenzione sempre più sensibile ai giovani.
A dare la parola al dottor La Bella è stata la direttrice didattica Annagiulia Pellizzotto. L’insegnante ha riportato l’esperienza in classe con gli alunni, che diviene continua crescita e conoscenza, a volte, anche di nuovi linguaggi con cui i ragazzi dialogano e che è importante che famiglie e docenti comprendano.
La definizione del fenomeno del cyberbullismo, le cause e le conseguenze del cyberbullismo, l’importanza della prevenzione, la legislazione in vigore sui crimini informatici, la responsabilità dei genitori e degli insegnanti nella prevenzione del fenomeno. Tutti temi trattati con consapevolezza e delicatezza dal dirigente della Polizia di Stato, che ha raccontato di episodi tragici, che hanno portato alcuni giovani a togliersi la vita, ma anche di “mamme coraggio” che hanno sostenuto la Polizia di Stato in indagini che hanno evitato il peggio. L’intervento del dottor La Bella ha sottolineato l’importanza dell’educazione sulla cyber-sicurezza nelle scuole e nella famiglia, commissioni e collaborazioni locali a sostegno delle leggi contro i crimini telematici. Molto è stato fatto, ma molto può ancora, e deve, essere fatto coinvolgendo sempre di più le famiglie. A questo proposito, il dirigente della Polizia di Stato ha ricordato che è possibile da qualche anno denunciare abusi e reati in forma anonima, grazie ad un’applicazione per smartphone – Youpol – che favorisce la segnalazione di specifiche ipotesi di reato. Con questa app è possibile inviare una descrizione o una foto di un reato di cui si è stati testimoni o di cui si è a conoscenza, così da lanciare l’allarme alla questura competente. La segnalazione su Youpol serve anche a evidenziare un fatto potenzialmente illecito alle autorità, che potranno decidere di intervenire e verificare se sussistono gli estremi del reato.
Il convegno si è concluso con un dibattito aperto alla platea, che ha permesso ai partecipanti di fare domande ai relatori e di condividere le loro opinioni sulla questione. La discussione ha rivelato una forte preoccupazione e un grande interesse da parte di genitori ed insegnanti. L’incontro ha certamente permesso di sensibilizzare i presenti sull’importanza di combattere questo fenomeno, con un forte messaggio: unire le forze e lavorare insieme per garantire un ambiente online sicuro e sempre più pronto a favorire messaggi positivi.
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