Nervi tesi in Consiglio Comunale e un lungo botta e risposta con i tecnici durante la discussione per la votazione del bilancio previsionale 2021-2023: arrivati alla presentazione degli emendamenti, PD e LiberaMe hanno ritirato i propri e abbandonato l’Aula in segno di protesta.
Iniziata intorno alle 10.00, la Seduta dedicata al documento contabile presentato dalla Giunta De Luca, che già aveva generato parecchi malumori e scontri tra il Sindaco e diversi consiglieri, il dibattito si è subito fatto acceso. Diversi degli emendamenti presentati alla delibera dai consiglieri comunali, infatti, hanno ricevuto parere negativo da parte dei tecnici e, sebbene questo non ne comprometta l’approvazione, la questione non è andata giù ai gruppi consiliari.
Notata (dal consigliere Salvatore Sorbello) l’assenza in Aula del sindaco Cateno De Luca, si è subito proceduto con le pregiudiziali. Il presidente Claudio Cardile ha voluto precisare, in un suo intervento iniziale, che la delibera è stata trasmessa all’Aula il 19 gennaio. Il clima si è fatto subito teso. I consiglieri hanno contestato le valutazioni dei tecnici e la scelta dell’Amministrazione di legare la Messina Family Card all’approvazione del Bilancio previsionale. Si sarebbe potuto, hanno sostenuto – in estrema sintesi – gli esponenti di PD e LiberaME, votare gli aiuti covid attraverso una delibera di Giunta.
A dar voce al parere dei consiglieri di PD e LiberaMe, Felice Calabrò: «Gli aiuti – ha dichiarato – si sarebbero potuti inserire anche in una delibera di Giunta, ma visto che c’era il bilancio sul tavolo l’Amministrazione ha scelto di inserirli in questo documento. Io ho deciso che molte più carte voleranno fuori da quest’Aula verso altre autorità. Comunico il ritiro di tutti gli emendamenti proposti dal Partito Democratico, emendamenti legittimi e sacrosanti che avrebbero garantito a soggetti più deboli della nostra società un sostegno. Continuerete la Seduta di Consiglio senza il Partito Democratico e LiberaMe».
Alcuni degli emendamenti presentati dai consiglieri prevedevano lo spostamento di fondi da quelli previsti per l’avvocatura e, al riguardo, i tecnici hanno specificato che, avendo il Comune diversi contenziosi in atto, non è auspicabile fare un’operazione del genere; un altro, come quello presentato dal PD prima di uscire dall’Aula, prevedeva lo spostamento di somme dai servizi aggiuntivi recentemente affidati alle Partecipate.
Dopo l’intervento di Calabrò, il Movimento 5 Stelle ha chiesto dieci minuti di sospensione.
In aggiornamento.
(Foto di repertorio)
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