“I provvedimenti anti-tir impediscono i rifornimenti via mare e via terra nella zona falcata”. Questo il motivo alla base del ricorso presentato al Tar di Catania dall’Intermarine Spa, ex cantieri Rodriguez. Un ricorso che – comunicato all’Autorità Portuale e alla Prefettura – colpisce il Comune di Messina, Bluferries, Caronte&Tourist e Cartour.
Nel dettaglio, l’Intermarine impugna l’ordinanza 159 del 25 agosto 2014, quella anti-tir per intenderci, adottata dal Primo cittadino e dal segretario generale, Antonio Le Donne, chiedendone l’annullamento.
Ma non solo. Anche l’ordinanza del dipartimento Mobilità urbana del 16 luglio 2014, la delibera di Giunta numero 546 dell’11 luglio, il decreto sindacale numero 25 del 24 luglio, la determinazione numero 268 e, se necessario, anche la nota del dirigente alla Mobilità urbana del 29 luglio diventano oggetto di ricorso.
Tutte ordinanze, dunque, che alimentano le ragioni dell’Intermarine che hanno – a detta degli stessi cantieri navali – determinato il ricorso al Tar. Tutte delibere nate per “alleviare” i disagi e scongiurare gli eventuali pericoli causati dall’attraversamento dei tir nel cuore della città. Tutte legate agli episodi del blocco del Cavalcavia della scorsa estate e, nello specifico, l’ordinanza del 25 agosto che imponeva ai commercianti di via La Farina il divieto di iniziare la loro attività lavorativa prima delle 17.00.
Se l’idea del sindaco Renato Accorinti è sempre stata quella di liberare la città dal giogo dei tir puntando su Tremestieri, i fatti degli ultimi mesi hanno parlato chiaro: gli approdi a sud sono inaffidabili. I continui insabbiamenti, infatti, hanno rivelato e confermato l’inconsistenza del progetto del sindaco per liberare Messina dai tir.
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