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Gay Pride 2019 a Messina. 10 consiglieri chiedono l’adesione del Comune

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Per la prima volta Messina è stata scelta come tappa del Gay Pride. A comunicarlo, qualche giorno fa, è stato il Comitato organizzatore nazionale e, oggi, un gruppo di consiglieri comunali con a capo Alessandro Russo chiedono formalmente all’Amministrazione di aderire alla manifestazione.

Dando la propria adesione, infatti, il Comune dovrebbe porre in essere tutte le azioni burocratico-amministrative necessarie allo svolgimento della manifestazione che, stando a quanto comunicato nei giorni scorsi, dovrebbe tenersi il prossimo 15 giugno. A firmare la delibera proposta da Alessandro Russo con cui si chiede espressamente alla Giunta De Luca l’adesione della città al Gay Pride di quest’anno sono stati i colleghi: Cristina Cannistrà, Andrea Argento, Giuseppe Schepis, Paolo Mangano, Francesco Cipolla, Giovanni Caruso, Alessandro De Leo, Salvatore Sorbello, Daria Rotolo.

Il Pride 2019 – giornata di celebrazione e di difesa dei diritti della comunità LGBTQI – rappresenta una data significativa perché coincide con il 50esimo anniversario della prima marcia di difesa dei diritti delle comunità omosessuali e discriminate per genere sessuale, che si tenne dopo i fatti dello “Stonewall” avvenuti, appunto, nel 1969. Il primo Gay Pride della storia è avvenuto un anno dopo a New York e fu chiamato Christopher Street Liberation Day March.

A motivare la richiesta, i consiglieri richiamano i valori di inclusione, rispetto e riconoscimento delle differenze che, scrivono «sono patrimonio comune della comunità messinese, così come ampiamente individuato dal vigente Statuto Comunale della Città». La vocazione politica delle amministrazioni cittadine, aggiungono: «deve essere quella del perseguimento di ogni atto e azione che possano costantemente pervenire a un livello di inclusione e di rispetto sempre più diffuso e radicato».

«Il contrasto verso forme di discriminazione basate sull’orientamento di genere e delle conseguenti forme di violenza o di intolleranza – si legge, ancora, nella delibera – sono rappresentazioni di atteggiamenti ed attitudini culturali che, ancorché minoritarie, rischiano di minare il patrimonio culturale della nostra Comunità e che quindi devono essere poste in essere politiche di risposta improntate alla difesa dei valori costituzionali e di cittadinanza».

Infine, tale scelta testimonierebbe la «viva adesione del nostro Ente Locale ai valori del rispetto reciproco e della inclusione attiva delle minoranze di genere e delle minoranze in senso lato». Conseguentemente, concludono, sarebbe opportuno e significativo: «aderire alla piattaforma di richiesta di estensione dei diritti di cittadinanza a quelle fasce di cittadini che ne sono privi per motivi legati a genere sessuale od orientamenti e inclinazioni, iscrivendo in tal modo la nostra Città alla lista delle comunità locali che chiedono e perseguono politiche di inclusione e rispetto nel solco dei nostri valori comunitari».

Quest’anno le tappe siciliane del Pride saranno Messina, Palermo, Catania e Siracusa.

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