cateno de luca in consiglio comunale per discutere la relazione del primo anno di mandato

Frecce avvelenate in Consiglio Comunale: De Luca presenta la relazione del primo anno di mandato

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Non le ha mandate a dire il sindaco di Messina Cateno De Luca nel suo intervento in Consiglio Comunale riguardante la tanto chiacchierata relazione del primo anno di mandato. Anzi, non ha risparmiato attacchi più o meno velati a tutti, dagli attuali consiglieri, all’Aula che li ha preceduti, ai sindacati e, naturalmente, alla Giunta Accorinti.

Perché sì, il punto di partenza sembra essere sempre quello delle famigerate “amministrazioni precedenti” la cui eredità avrebbe pesato sui passi compiuti nel corso di questo primo anno. Un’eredità da cui il Sindaco di Messina ha voluto distaccarsi nel momento in cui è «sceso in trincea». Ma nel mirino di De Luca sono finiti anche i consiglieri comunali, in particolare quelli del Movimento 5 Stelle e di parte del centro sinistra cui ha lanciato l’invito al dibattito sui temi trattati quest’oggi e dalla relazione in generale. Stesso discorso per i sindacati, «corpi esterni» che, a detta del Primo Cittadino, avrebbero fatto e continuerebbero a fare «pressioni» sul Consiglio e sull’Amministrazione influenzando (o quantomeno provando a influenzare) le dinamiche interne di Palazzo Zanca.

Il discorso di Cateno De Luca

Ma andando al dunque, cosa ha detto stamattina il sindaco De Luca nel suo intervento di quasi un’ora, 59 minuti esatti, 19 in più di quelli che erano stati concordati con l’Aula e con il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile.

L’esordio è stato analogo a quello della relazione stessa «“Un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paese”, come disse James Freeman Clarke».

«Questa relazione rappresenta tutto ciò che si è potuto fare e che gli altri non hanno voluto fare – ha proseguito. L’eredità che ci è stata consegnata è un’eredità di ipocrisia istituzionale. Sono sceso in trincea per far cosa? Per essere la brutta fotocopia di chi ci ha preceduto? Non ha senso, non ne ho bisogno. La comprensione da addetto ai lavori mi ha fatto scattare quella molla, mi ha portato a voler sfidare me stesso, a intraprendere un percorso che nessuno ha mai voluto fare».

«Palazzo Zanca, insieme alle Partecipate – ha continuato –, ha utilizzato costantemente questa postazione per un carrierismo becero o per una rappresentazione quasi istituzionalizzata di un fanatismo che hanno contribuito ad ammazzare questa città. Nessuno ha avuto il coraggio di intraprendere altri percorsi, perché certi percorsi sono pericolosi. Le scelte forti sono quelle che sai in partenza non avranno risultati di tipo utilitaristico, quindi eviti di farle. Questa è la città sotto il profilo politico amministrativo del domani. Abbiamo affrontato tematiche rinviate da decenni».

Rinviate, secondo De Luca, perché: «Toccare un pezzo piuttosto che un altro significava inimicarsi una lobby. Ogni segmento dell’amministrazione aveva clientele e interessi spesso illeciti. Stiamo facendo una radiografia della città. Ho avuto il coraggio di agire e la spregiudicatezza di portare avanti certe scelte».

Poi la frecciata all’opposizione: «Il Consiglio Comunale ci ha seguito – ha affermato. Ovvio, qui c’è un’eccezione ma la mia non è una polemica. Ci ha seguito una parte dell’Aula, mi auguro che chi non ha approvato quello che facevamo apra un dibattito. Noi, dal nostro canto, abbiamo concretizzato scelte di discontinuità che nessuna giunta e nessun consiglio aveva avuto il coraggio di fare. E quando ancora sento le pressioni di certi sindacati, di certe parti della città».

Ma andando poi ai contenuti della relazione del primo anno di mandato, il sindaco Cateno De Luca, ha voluto farne una breve sintesi anticipandone i temi principali, dal risanamento, alla riorganizzazione del palazzo municipale, alle partecipate («trattate come bancomat»), ai bilanci di Comune e ATM, a uno sguardo sui progetti futuri.

E i grandi progetti, come Il Casinò del Mediterraneo? Adesso, ha chiarito il sindaco Cateno De Luca, è il momento di pensare a raggiungere la normalità. Per i grandi progetti ci sarà tempo dopo, anche considerando che, ha aggiunto «il nostro programma è immaginato sui 10 anni, contiamo di rimanere a lungo».

E tra inviti al dialogo e ammonimenti, il Sindaco ha poi lasciato la parola ai consiglieri comunali per le loro considerazioni su quanto avevano appena ascoltato.

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