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Fine dell’Isola pedonale. Gli avvocati Rizzo e Vadalà: «I 6 commercianti rappresentano la volontà di altri 150»

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Isola pedonale1Oggi l’isola pedonale ci saluta, almeno per il momento. Tolte le transenne la situazione tornerà alla condizione antecedente a quel 15 gennaio 2014 che l’aveva vista nascere per un periodo sperimentale di 6 mesi. Iniziativa che, avvicinatasi la scadenza dei primi 6 mesi, è stata prorogata con delibera di Giunta del 14 agosto.

Il dipartimento Mobilità urbana e viabilità, a seguito della sospensione da parte del Tar delle delibere di Giunta n. 618 del 14 agosto e n. 718 del 30 settembre, in cui veniva istituita l’isola pedonale Cairoli, ha disposto la riapertura dell’area. Saranno riaperte al transito veicolare tutte le strade non ricadenti all’interno della cosiddetta area pedonale Cairoli, previa rimozione di tutti gli elementi di arredo collocati nelle sedi stradali interessate; revocate e rimosse tutte le concessioni di occupazione di suolo pubblico rilasciate negli spazi, procedendo, al fine di garantire le necessarie condizioni di sicurezza della circolazione stradale, al ripristino di tutta la necessaria segnaletica orizzontale, verticale e del semaforo pedonale per l’attraversamento della via dei Mille, all’intersezione con via Tommaso Cannizzaro.

 

Era stato grande l’entusiasmo dei tanti che in questa iniziativa avevano sperato ma tanta anche l’amarezza di diversi commercianti che all’isola hanno associato un drastico calo delle vendite. Tra diatribe, più o meno accese, polemiche di ogni sorta, l’isola è ora giunta al capolinea.  Il Tar ha infatti dato ragione, nei giorni scorsi, ai commercianti scontenti, quelli contrari all’Isola pedonale – Pasticceria Ragusa; Golden Gold; Alibi Dimensione Uomo; Alessandra Cammarata e Alberto Samaino –, accogliendo il ricorso presentato in seguito all’istituzione e alla proroga dell’area pedonale. Una proroga considerata illegittima dagli esercenti rappresentati dagli avvocati Fernando Rizzo e Andrea Vadalà.

E proprio i legali Rizzo e Vadalà denunciano gli atteggiamenti, tenuti sabato scorso, da una trentina di persone che hanno rivolto insulti  e offese ai negozianti ritenuti responsabili del fallimento del progetto di pedonalizzazione. Gli avvocati precisano che «l’iniziativa giudiziaria al Tar, benché formalmente proposta da 5 commercianti e un residente è sostenuta e fatta propria da 150 commercianti della zona riuniti in un comitato spontaneo, i quali erano tutti pronti ad agire in giudizio; tuttavia per mera opportunità processuale, questo studio si è deciso  a limitare il giudizio a 6 ricorrenti».

«È paradossale, dunque – sottolienano -, che si individui  nei 6 ricorrenti i responsabili della chiusura dell’isola. Non occorre alcuno sforzo per comprendere che se l’Amministrazione avesse modulato un’isola aderente al Piano generale del traffico Urbano evitando proroghe dichiaratamente illegittime, oggi Messina si ritroverebbe a godere di un’isola conforme alle legge».  

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