Lo possiamo dire: è venerdì. Cosa significa? Un’uscita con gli amici, magari un giro di shopping natalizio, e soprattutto più tempo per guardare serie tv, leggere un buon libro o recuperare un bel film. Per aiutarvi nella scelta delle storie che vi accompagneranno in questo fine settimana abbiamo scelto un libro, un film e una serie tv.
Un libro
Liborio Bonfiglio è il cocciamatte del paese, il pazzo del villaggio, quello un po’ svanito, che parla in modo strano e non ci sta con la testa. È l’ultimo degli ultimi. Remo Rapino gli dà voce in un libro che è un colpo dritto al cuore e che commuove, fa sorridere, ci inserisce la lotta di classe, e ti fa entrare nella testa del ‘900 italiano, dalla resistenza al secondo dopoguerra, arrivando a toccare il contemporaneo. E lo fa con uno stile coinvolgente e unico, un po’ difficile all’inizio, ma capace di coinvolgere riga dopo riga. Candidato al premio Strega (incredibilmente senza vincerlo), vincitore al premio Campiello, Vita, morte e miracoli di Liborio Bonfiglio è il libro del 2020, segue la scia tracciata da Steinbeck con Uomini e topi e guadagnerà un posto tra i grandi per la sua incredibile umanità.
Un film
C’è una cosa che mette d’accordo gli amanti di Woody Allen, dai puristi dei suoi vecchi film come Manhattan o Annie Hall ai neofiti che amano il suo lato noir, a coloro che il regista newyorkese per eccellenza non lo possono proprio vedere, e questa cosa è Midnight in Paris. Gilbert “Gil” Pender è uno sceneggiatore in crisi, in viaggio a Parigi con la fidanzata (con cui sembra avere ben poco in comune). Nostalgico, amante della letteratura, sente di appartenere a un tempo ormai lontano, a quell’età del jazz che ha visto nascere alcuni dei più grandi capolavori del primo ‘900. Una notte, mentre gira sconsolato per le vie della città, sale su una carrozza e si ritrova a chiacchierare con Salvador Dalì, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein ed Ernest Hemingway. Sarà proprio in quest’immersione fuori dal tempo che ritroverà un senso alla propria vita. Un film nostalgico per chi si sente perduto e un po’ fuori posto, con quella giusta dose d’ironia e tanta, tanta letteratura.
Una serie tv
«Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta». Così viene descritta Hill House, la casa sulla collina, nel più celebre romanzo – appunto, L’incubo di Hill House – di Shirley Jackson, scrittrice di inizio ‘900 cui Stephen King dedicherà L’incendiaria. A lei si è rifatto Mike Flanagan, lo show runner creatore di due serie che negli ultimi anni sono state sulla bocca di tutti. La prima è “The haunting”, serie antologica composta da due stagioni, la seconda è Midnight Mass, miniserie uscita su Netflix relativamente da poco.
Per questo fine settimana vi consigliamo la prima stagione di The Haunting, intitolata Hill House, in cui la famiglia Crain si trova a fare i conti con i fantasmi – più o meno letterali – del proprio passato. La serie ruota attorno alla casa dove i membri della famiglia hanno trascorso un’estate che li ha segnati per sempre, lasciando ferite difficili da ricucire. Ogni puntata ci porta sempre più vicino alla risoluzione di un mistero che viene svelato pian piano insieme alle storie dei cinque protagonisti. Una serie tv horror inquietante e conturbante, da vedere a luce rigorosamente spenta.
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