San Nicola è uno dei Santi più venerati della Cristianità: il suo culto si estende da Oriente ad Occidente. Invocato dai marinai, è Patrono di diverse città italiane (Bari, Venezia, Ancona…) e di intere Nazioni (Russia, Grecia). Nacque a Patara in Licia (attuale Turchia) nel 255 d.C. e visse in Oriente nella prima metà del IV secolo; fu Vescovo di Myra in Asia Minore, dove si distinse per lo zelo pastorale e operò numerosi miracoli. Morì in età avanzata presumibilmente nel 333-334. Tutt’oggi viene ricordato per la sua eccezionale bontà. I suoi resti mortali, custoditi nella chiesa di Myra fino alla primavera del 1087, vennero trafugati e portati a Bari via mare il 9 Maggio del medesimo anno.
A Ganzirri il culto del Santo Patrono Nicola è chiamato ad unificare nella sua festa i due tronconi della comunità locale, i pescatori e i cocciolari, altrimenti rivali e da sempre in forte ostilità tra loro, in quanto esprimenti due forme contrapposte di economia.
Il percorso processionale è costituito da punti fondamentali che coinvolgono tutto il villaggio e i suoi abitanti. Dalla chiesa il Santo, con le sue reliquie (un’ampolla con la manna, liquido promanante dalle sue ossa, e un frammento di legno della cassa contenente il suo corpo), viene condotto verso lo Stretto, dove sono armeggiate le feluche e le barche: qui avviene la prima benedizione alla gente di mare.
Dopo aver attraversato tutto il centro abitato, giunti in prossimità della Torre Borbonica, ha luogo la seconda benedizione: quella dei fanciulli. Inoltre, per l’occasione, si creano splendidi addobbi lungo le strade e i vicoli del villaggio, si approntano luminarie e fuochi d’artificio. Qualcuno ha ancora l’usanza di gettare dai balconi e dalle finestre fiori, riso e grano al passaggio del Santo.
L’evento più caratterizzante e atteso della festa è quello dell’imbarco del Santo su un’antica feluca (trainata da un luntro con quattro vogatori) per fare il giro del lago. Decine di barche, tra cui quella della banda musicale, stazionano tutt’intorno e devotamente seguono la processione, formando un pittoresco corteo. Le luci dei lampioni e le luminarie, riflettendosi sull’acqua, conferiscono alla processione un fascino particolare, unico nel suo genere, accentuato dalla bellezza della cornice ambientale e dall’effetto evocativo delle marce suonate dalla banda.
Giunto all’altezza del Sacro Edificio, fuochi pirotecnici vengono esplosi in segno di saluto fra l’entusiasmo dei devoti e della folla assiepata sulle rive.
Al ritorno in chiesa, San Nicola ha sotto di sé una comunità eccitata e accomunata in un unico sentire: il vociare e le acclamazioni sono un suono senza distinzioni, i volti stanchi ma soddisfatti non mostrano divisioni o risentimenti. Il villaggio si ritrova in San Nicola in un unico corpo. La festa in tutti i suoi momenti è la riconciliazione della Comunità, il punto di mediazione culturale.
- Martedì 4 agosto ore 21.30 adorazione eucaristica nel lago
- Venerdì 7 agosto ore 18.00 sfilata bande musicali (banda musicale di Larderia, banda musicale di Santo Stefano Briga, banda musicale di Salice, gruppo majorettes di Villafranca tirrena);
Ore 21.00 Concerto con bande
- sabato 8 agosto ore 21.30 commedia brillante la via dei morti e dei vivi del gruppo teatrale parrocchiale “U refulu malandrinu”
- domenica 9 agosto ore 17.00 entrata trionfale della banda musicale “G. Verdi” Citta’ di Graniti ed esecuzione di marce sinfoniche in piazza.
ore 18.00 Santa Messa solenne in onore di San Nicola
ore 19.00 Solenne processione del simulacro per le vie del villaggio ed imbarco sulla nuova feluca enti patrocinanti i tradizionali e secolari festeggiamenti in onore di San Nicola patrono di Ganzirri:
- Comune di Messina
- Assessorato alla cultura del comune di messina
- Comune di graniti
- Provincia regionale di Messina
- Assessorato regionale alla cultura e alle identita’ siciliane
- Soprintendenza ai BB.CC. di Messina
- Assemblea Regionale Siciliana
- Ministero dei Beni Culturali (unica festa in Italia ad essere riconosciuta Ministerialmente)
Da quest’anno la festa e’ iscritta ufficialmente al Reis (registro delle eredita’ immateriali della regione Sicilia), quindi tutelata e vincolata dai BB.CC.
(1799)