Fermato e trattenuto in Questura: solidarietà dell’OdG al giornalista messinese Fabrizio Bertè

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L’Ordine dei Giornalisti Sicilia e la Figec di Messina esprimono vicinanza e solidarietà al giornalista messinese Fabrizio Bertè, fermato e trattenuto in Questura ieri, 6 novembre, dalla Digos, mentre si recava a seguire per La Repubblica la manifestazione indetta da Ultima generazione a Messina.

Di seguito, la nota dell’OdG siciliano: «L‘Ordine dei giornalisti Sicilia – si legge nel documento – esprime solidarietà al collega Fabrizio Bertè, fermato e perquisito oggi (ieri, ndr) dalla Digos, quindi trattenuto in Questura e rilasciato dopo circa due ore. L’accaduto mentre il giornalista stava recandosi in via Garibaldi a Messina per documentare una manifestazione di protesta di aderenti alla campagna “Fondo riparazione” promossa dal movimento Ultima generazione. Il giornalista, mentre stava parlando con uno degli aderenti all’iniziativa, è stato portato in Questura, sottoposto a perquisizione e rilasciato dopo un paio d’ore. La sequenza dei fatti ha materialmente impedito a Fabrizio Bertè di svolgere il suo lavoro. Un episodio su cui l’Odg Sicilia chiede sia fatta luce, ribadendo ancora una volta che il diritto di cronaca è sancito dall’articolo 21 della Costituzione».

Solidarietà anche dal sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione: «La Figec di Messina – scrive l’organizzazione in una nota – esprime piena solidarietà al collega di Repubblica, Fabrizio Bertè, perquisito e trattenuto dalla Digos negli uffici della questura, “reo” di svolgere appieno il diritto-dovere di cronaca cui ogni giornalista è chiamato a rispondere nell’ambito di una professione sottoposta, mai come ora, a continue intimidazioni tese a mettere il guinzaglio all’informazione. Il giornalista, infatti, stava parlando con un attivista di “Ultima generazione” per documentare la manifestazione di protesta che si sarebbe svolta da lì a breve, quando è stato fermato dagli agenti a cui non è bastata la consegna dei documenti di identità, compreso il tesserino di iscrizione all’Ordine dei giornalisti e nemmeno la disponibilità a fare perquisire lo zaino. Figec, nel ribadire pieno rispetto del lavoro delle Forze dell’Ordine, chiede uguale rispetto per il lavoro di chi fa giornalismo in maniera corretta al servizio dei cittadini».

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