False cooperative: la proposta di legge per dire “no”. Dove si firma

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Un disegno di legge per dire “no” alle false cooperative, al sistema dei massimi ribassi, alle infiltrazioni mafiose. Una legge per regolare un mondo, attorno al quale ruotano interessi, servizi e posti di lavoro. Prende piede anche a Messina la campagna di sensibilizzazione che propone una legge di iniziativa popolare da far votare in parlamento.

A promuoverla l’Alleanza delle cooperative costituita da Confcooperative , Lega delle cooperative e Agci, l’associazione generale delle cooperative italiane.

A darne notizia è il vicepresidente di Confcooperative Messina Tino Cundari.

Anche in provincia di Messina sono moltissime le cooperative che lavorano tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato. La proposta di legge di iniziativa popolare potrà essere firmata nelle sedi del terzo, del quarto e del quinto quartiere. Le tre circoscrizioni hanno sposato infatti l’iniziativa, mettendo a disposizione i loro uffici.

“E’ un problema che riguarda tutti – spiega Tino Cundari- L’alleanza delle cooperative ha attivato la raccolta di firme per chiedere al parlamento una legge con misure più severe contro le false cooperative che aggirano regole e controlli”.

Cosa porterebbe la proposta di legge?

A spiegarlo con manifesti e volantini, è l’Alleanza delle cooperative: “Le revisioni immediate per le cooperative che non vengono controllate da tempo, la cancellazione dall’albo delle cooperative non controllate, i controlli incrociati con l’Agenzia delle entrate per bloccare chi apre e chi chiude l’attività per non pagare i contributi. L’impegno dell’alleanza delle cooperative, che vuole mettere in luce il gran lavoro svolto nei vari settori dell’industria, dell’artigianato, della pesca, del commercio e dei servizi, non si ferma qui. Obiettivo del disegno di legge una maggiore trasparenza negli appalti ed un maggiore rigore e controllo sulle gare che vengono aggiudicate al massimo ribasso che inevitabilmente favorisce le imprese che non rispettano i contratti nazionali di lavoro. Nel mirino anche il rischio di infiltrazioni mafiose nell’economia sana. A sposare l’iniziativa i presidenti della terza circoscrizione Lino Cucè, della quarta circoscrizione Francesco Palano Quero e della quinta circoscrizione Santino Morabito”.

 

 

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