Nei locali dell’Ex Irrera si terrà, venerdì alle 17.30, un’assemblea cittadina nella quale il Genio Civile esporrà le motivazioni giuridiche, economiche, tecniche e ambientali per le quali ha deciso di sollecitare l’intervento della Regione sulla legislazione regionale per riconfigurare la gestione del Demanio Marittimo. «Il 10 gennaio, infatti, giorno del consiglio aperto della IV Circoscrizione — dice il comunicato del Teatro in Fiera Pinelli —, il Genio Civile deposita agli atti una nota, indirizzata a vari assessorati della Regione Siciliana, nella quale, appellandosi allo Statuto Regionale, ridefinisce ruoli e compiti dell’Autorità Portuale chiedendo a Crocetta di intervenire anche sulla legislazione regionale per riconfigurare la gestione del Demanio Marittimo». Gli attivisti chiedono la partecipazione dell’intera cittadinanza per favorire un dibattito politico quanto più aperto possibile sul ruolo che ha l’Ente per l’Autorità Portuale nella gestione della cittadella fieristica. Alla comunicazione dell’assemblea di venerdì, gli occupanti del Pinelli uniscono un estratto della nota del Genio Civile Gaetano Sciacca:
«Appare evidente che l’attività dell’Autorità Portuale si esplica in aree territoriali del Demanio Regionale in un ambito urbano di notevole valore paesaggistico ed ambientale. Lo sfruttamento e l’utilizzo delle aree demaniali, escluse quelle portuali, date in concessione dall’Autorità Portuale comporta l’incameramento dell’Ente e quindi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti degli oneri concessori, che in alcuni casi data la notevole estensione territoriale delle concessioni assentite raggiunge, presumibilmente, importi finanziari cospicui che di fatto non vengono incassati dalla Regione Sicilia. Peraltro in alcuni casi, soprattutto relativamente al territorio del Milazzese la collettività soggiace ai danni di natura ambientale scaturiti dall’attività prettamente privatistica esercitata nel Demanio Marittimo Regionale, senza che la Regione incameri i relativi canoni concessori. Stante ciò, si ritiene utile che vengano attivate le iniziative, anche di carattere legislativo, finalizzate ad una ridefinizione dei limiti territoriali della circoscrizione dell’Autorità Portuale in relazione all’attività non afferente quella portuale e/o ad una riassegnazione e rimodulazione dei canoni concessori conseguenti all’utilizzo, non portuale, negli ambiti costieri del Demanio Marittimo Regionale»
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