Cavalleria rusticana, Pagliacci, Tosca: le spettacolari produzioni operistiche firmate dal grande regista e scenografo hanno attratto appassionati da ogni parte del mondo. Il fenomeno Castiglione continua a stupire e si conferma sempre più un modello da
studiare e copiare. Il Festival Euro Mediterraneo punta da anni sul prestigio internazionale di questo grande regista e scenografo, realizzando allestimenti operistici che attraggono flussi di migliaia di appassionati da ogni parte del mondo. Un effetto amplificato dalla trasmissione dei suoi spettacoli sulle maggiori
emittenti mondali. Ciò ha permesso e permette di realizzare spettacolari allestimenti senza un euro di contributo, puntando sugli incassi, sui diritti televisivi, sugli sponsor e i media partner.
La premessa era necessaria per trarre un primo bilancio sullo straordinario successo della stagione lirica presentata in agosto da Enrico Castiglione al Teatro Antico di Taormina, dove ormai le sue produzioni costituiscono un appuntamento irrinunciabile
per residenti e turisti.
Il successo delle tre produzioni taorminesi – Cavalleria rusticana, Pagliacci, Tosca – si somma quest’anno allo strabiliante riscontro riscosso al Teatro Greco di Siracusa, dove Enrico Castiglione è riuscito nell’impresa, mai prima d’ora realizzata, di allestire un festival lirico in grado di competere con le maggiori
manifestazioni operistiche italiane ed estere, raggiungendo con la sua Aida oltre sedicimila presenze in tre sere, con incassi record per la lirica in Sicilia.
Quindi, senza soluzione di continuità, Castiglione ha allestito i tre titoli a Taormina: un’operazione che ha consentito di mettere virtuosamente in rete i due maggiori teatri antichi del Mediterraneo.
Cavalleria rusticana e Pagliacci, il dittico di opere più amato dagli appassionati, ha inaugurato all’insegna del verismo musicale la settima stagione lirica realizzata da Castiglione a Taormina, dove l’artista romano di origini siciliane raccoglie ogni estate nuovi trionfi, assicurando alla Città del Centauro una
promozione turistica e culturale senza pari, grazie – ribadiamo – alla copiosa risposta del pubblico, e ancor più attraverso la mondovisione delle sue messinscene, lodate per l’impianto sontuoso e la perfezione cinematografica, grazie anche ai bellissimi costumi di Sonia Cammarata.
Personalità cosmopolita, salutato nel mondo come il “nuovo Zeffirelli”, Castiglione è stato nominato a partire dal 2015 direttore artistico dell’Opera di Hangzhou.
In questa visione, in una prospettiva di autentica apertura internazionale, Enrico Castiglione ha invitato la Hangzhou Philarmonic Orchestra e il suo direttore stabile Yang Yang, che hanno occupato il golfo mistico del Teatro Antico, dove per la prima volta un’orchestra cinese ha fatto rivivere le celeberrime partiture di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo. Le due produzioni, realizzate dalla Fondazione Festival Euro Mediterraneo, hanno arricchito il cartellone di Taormina Arte, inaugurando la sezione “Musica & Danza”, di cui Enrico Castiglione è direttore
artistico. Si tratta di una collaborazione rilevantissima la Città del Centauro, instaurata grazie al credito internazionale di Enrico Castiglione. Il cast vocale schierava autentici specialisti, applauditi nei maggiori palcoscenici lirici del mondo con una particolare menzione per il tenore Piero Giuliacci, uno dei
pochi tenori al mondo in grado di cantare nella stessa recita i due ruoli: Canio in Pagliacci, Turiddu in Cavalleria rusticana. Nell’atto unico di Mascagni spiccavano altresì Silvana Froli (Santuzza), Tian Hui (Lola), Sofio Janelidze (Mamma Lucia),Valdis Janson (Alfio); in Pagliacci il soprano Valeria Sepe (Nedda/Colombina), il
tenore Giuseppe Distefano (Pepe/Arlecchino), i baritoni Giovanni Di Mare (Tonio/Taddeo) e ancora Valdis Jansons (Silvio).
Il pubblico ha lungamente applaudito quelli che sono certamente due autentici gioielli sotto l’aspetto registico e scenico: un imponente croce che attraversava la superficie del palcoscenico era la cifra di Cavalleria rusticana, via Crucis della Passione di Cristo e simbolo del fardello che opprime ogni essere umano. Un circo immaginario sosteneva la drammatica impalcatura di Pagliacci. E all’uso circense si rifacevano gli abiti di scena della Cammarata, che per Cavalleria si è ispirata alle antiche ceramiche di Caltagirone.
Altrettanto entusiasmo ha suscitato il nuovissimo allestimento di Tosca firmato da Enrico Castiglione, unico regista e scenografo al mondo non solo ad aver messo in scena ben sette edizioni del capolavoro pucciniano, ma anche ad avere all’attivo ben due film: il primo, realizzato nel 2000 con José Cura e Renato Bruson, il secondo, realizzato proprio a Taormina nel 2008 con Marcello Giordani, Renato Bruson e Martina Serafin.
Tosca è il titolo che il maestro Castiglione ha portato in giro più di ogni altro nel mondo (e quest’anno non solo a Lecce, ma anche a Malta, ottenendo uno strepitoso successo). Sempre in un’ottica di dialogo tra le culture e le nazioni, Castiglione ha invitato per Tosca l’Orchestra Nazionale della Turchia diretta da Cem Mansur,
direttore d’orchestra tra i più rinomati del panorama internazionale, insieme ad un cast d’eccezione: il soprano Elena Rossi (Tosca), il tenore Giancarlo Monsalve (Cavaradossi), il baritono Francesco Landolfi (Scarpia); e ancora il baritono Giovanni Di Mare, il basso Gianluca Lentini, il tenore Giuseppe Distefano, il basso Alberto Munafò e il contralto Antonella Leotta.
In tutti gli allestimenti operistici una lode speciale va al Coro Lirico Siciliano istruito da Francesco Costa, ormai gratificato da risonanza nazionale. Ed una specifica menzione al Coro di voci bianche “Progetto Suono” di Messina, istruito da Rita Padovano.
Tra una rappresentazione e l’altra di Tosca, la sezione “Musica&Danza” diretta da Enrico Castiglione ha offerto un’ininterrotta sei giorni all’insegna della grande musica con il Gala dell’operetta e due concerti ancora con la Turkish National Orchestra, che già lo scorso anno proprio a Taormina si era distinta in un concerto con il violinista Shlomo Mintz, sempre sotto la direzione di Cem Mansur.
La programmazione musicale a Taormina riprenderà in settembre con una nuova serie di appuntamenti. In particolare, il 6 settembre, per la prima volta al Teatro Antico di Taormina un capolavoro operistico di immenso fascino ed attrattiva come Il ratto dal serraglio (Die Entführung aus dem Serail) di Mozart. Si tratta di un nuovo allestimento che arriva dalla Turchia, in coproduzione con l’Opera Nazionale di Ankara. Sul podio uno dei più importanti direttori d’orchestra turchi, Rengim Gokmen. Il rinomato cast annovera Okan Senozan (nel ruolo parlato di Selim Pasha), il soprano Feryal Turkoglu (Kostanze), il tenore Erdem Erdogan (Belmonte), il soprano Gorkem Ezgi Yildirim (Blonde), il tenore Cenk Biyikin (Pedrillo), il basso Tuncay Kurtoglu (Osmin), il Coro e l’Orchestra Nazionale dell’Opera di Ankara. La regia è di Yekta Kara, i costumi di Sanda Zipci. La produzione viene proposta nell’ambito del Festival Belliniano, che giunge nel 2014 alla sesta edizione consecutiva.
Il fenomeno Castiglione continua dunque a produrre effetti che si sviluppano con progressione geometrica. A partire dal 2007, il celebre regista e scenografo ha infatti allestito nella suggestiva cavea classica una sequenza di titoli – nell’ordine Medea, Tosca, Aida, Turandot, Nabucco, Norma, Rigoletto – che, stagione dopo stagione, grazie alla regia televisiva in alta definizione, hanno
conquistato il pubblico cosmopolita del Teatro Antico e insieme quello televisivo delle maggiori emittenti mondiali, fino al pieno inserimento delle produzioni taorminesi nei circuiti internazionali che promuovono la distribuzione dell’opera nelle sale cinematografiche. L’obiettivo di Castiglione di trasformare il Teatro Antico di Taormina nell’Arena del Sud ha così preso via via ulteriormente corpo e consistenza. E ciò attraverso eventi mediatici di ampio respiro, in grado di raggiungere una platea planetaria.
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