Gas tossici sull’Isola di Vulcano: stato di emergenza nazionale di sei mesi

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A circa 20 giorni dalla richiesta della Regione, il governo nazionale è intervenuto con un provvedimento ad hoc per l’emergenza sull’Isola di Vulcano. Il Consiglio dei Ministri, durante la riunione di ieri, mercoledì 29 dicembre 2021, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza della durata di 6 mesi.

A convincere il CdM, e in particolare il presidente del Consiglio Mario Draghi, è stata la preoccupante situazione che da mesi va avanti a Vulcano, con le concentrazioni in aria dei gas vulcanici CO2, SO2 ed H2S arrivate a livelli insostenibili per la popolazione, costretta a lasciare le abitazioni a causa di un’ordinanza del sindaco di Lipari Marco Giorgianni che ha vietato il pernottamento nella cosiddetta zona rossa fino alla vigilia di Natale.

Emergenza a Vulcano: l’ultimo bollettino INGV

Nell’ultimo bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono attesi incrementi di temperatura dei gas e della sismicità, oltre a un ulteriore aumento del degassamento fumarolico e diffuso.

«Si rimarca – scrivono gli esperti dell’INGV – in particolare il perdurare della pericolosità legata alla diffusione di CO2 dai suoli ed al conseguente accumulo in prossimità delle zone di emissione a mare, in zone sottovento, topograficamente ribassate, e soprattutto in luoghi chiusi, seppure i dati di monitoraggio abbiano mostrato che accumuli di CO2 con concentrazioni potenzialmente letali siano possibili anche in aree aperte».

Gli stanziamenti totali provenienti da Roma, pari a sei milioni di euro, riguardano però anche altre emergenze oltre a quella dell’Isola di Vulcano. In provincia di Messina e ad Altofonte (Palermo) lo stato di emergenza è stato infatti prorogato di dodici mesi, come anche per i territori interessati dagli eccezionali eventi meteorologici di ottobre e novembre 2021 avvenuti nelle province di Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani.

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