MessinaServizi Bene Comune al 5° Ecoforum regionale su rifiuti ed economia circolare, organizzato da Legambiente Sicilia a Palermo. La presidente Mariagrazia Interdonato ha spiegato come l’Azienda si è organizzata per la gestione del porta a porta nella città di Messina e fatto il punto sugli ultimi finanziamenti ottenuti: «La ricetta del nostro successo è stata quella di organizzare bene il servizio in città» ha affermato. Il prossimo obiettivo? Il 65% di raccolta differenziata.
Trasferta a Palermo per il management di MessinaServizi Bene Comune, intervenuto al 5° Ecoforum su rifiuti ed economia circolare, organizzato da Legambiente Sicilia. Si è parlato, naturalmente, di raccolta differenziata, ma anche della gestione degli impianti locali.
Come ben sappiamo, la raccolta differenziata a Messina è stata organizzata, innanzitutto suddividendo idealmente la città dello Stretto in quatto zone: «Ognuna di queste zone – ha spiegato Interdonato – sono omogenee e, come se fossero dei piccoli comuni, hanno un team dedicato di operatori che utilizzano ogni tipo di mezzi per svolgere i tutti i servizi, dallo spazzamento, alla raccolta porta a porta, alla bonifica delle discariche abusive, alla pulizia dei mercati. Ogni team ha un coordinatore e degli obiettivi da raggiungere. Abbiamo fatto scelte decisive come quelle di affidarci ad un Full service per avere un beneficio in termini economici e di tempo sul reperimento dei mezzi necessari per avviare il servizio. Abbiamo consegnato ad ogni cittadino kit e calendari e avviato campagne informative su come differenziare».
Per quel che riguarda, invece, l’impianto di selezione di Pace, ha sottolineato: «Gestiamo l’impianto di selezione di Pace per il quale si è ottenuto importanti finanziamenti del PNRR, e proprio sugli impianti la Srr Cttà Metropolitana Messina ha ottenuto sempre attraverso il PNRR altri due importanti finanziamenti, l’impianto di compostaggio di Mili e quello per il riciclo di pannolini e pannoloni».
«Se non avessimo attivato la differenziata – ha aggiunto –, con l’aumento del prezzo di conferimento dell’indifferenziato alla discarica di Lentini che, ormai sta per sfiorare i 400 euro a tonnellata, Messina oggi avrebbe avuto un costo di 38 milioni di euro per la frazione indifferenziata, rispetto ai 5 milioni che avremmo sostenuto senza l’aumento di tali costi. Noi ci siamo salvati da un salasso, non si può dire lo stesso delle altre città metropolitane. Stiamo infine attivando una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini per migliorare la qualità della raccolta, in particolare il conferimento nella frazione indifferenziata»-
«Sono quindi orgogliosa – ha concluso Interdonato – di rappresentare la mia città che ha dimostrato e continua a farlo in continuità con il Sindaco Basile, che tutto può cambiare basta volerlo, anche in una Regione dove qualcuno dice ancora che la raccolta differenziata non si può fare».
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