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Ebola. L’infettivologo Cannuni: “Troppo allarmismo. Improbabile epidemia in Italia”

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ebolaGiuseppe Cannuni, medico infettivologo, rassicura sui rischi di una diffusione dell’ebola, il virus del quale, negli ultimi giorni, era stato detto potesse essere diffuso in Italia dai profughi in arrivo sulle nostre coste. Ecco cosa scrive Cannuni:

“In merito a quanto pasticciato sino ad ora sui comunicati contraddittori del Ministero della Salute, il quale nei giorni scorsi ha lanciato allarmismi circa il rischio di possibili infezioni da virus Ebola (febbre emorragica), per poi passare ad uno stato di attenzione e poi ad uno di sorveglianza, senza che nella realtà dei fatti sia accaduto nulla di concreto.
Appare, a mio modesto parere, alquanto improbabile un’epidemia importata in Italia a seguito dei flussi migratori provenienti dalle nazioni africane.
Premesso che il virus in questione, da quando identificato (1976), è sempre stato attivo solo, ed esclusivamente, nelle regioni dell’Africa sub-sahariana, non ha biologicamente le caratteristiche adatte a creare pandemie o epidemie al di fuori delle aree in cui è già diffuso. Intanto a differenza dello spauracchio H1N1, non ha diffusione aerea, ma soltanto attraverso il contagio ematico con sangue e/o altri liquidi biologici infetti. A giocare contro la diffusione del virus è la rapidità di progressione della malattia e la sua alta letalità (circa 70%), considerando che il periodo d’incubazione varia dai 3 ai 18 giorni, più frequentemente 7, inizia dando sintomi aspecifici quali febbre, malessere, artralgie, sintomi gastro-intestinali e spesso un esantema maculo-papulose, risulta fatale per emorragie viscerali attorno al 6-7 giorno. Coloro che
guariscono non sono contagiosi già dopo 3 settimane. Facendo un rapido conto la malattia da virus Ebola uccide in circa 2/3 settimane da quando viene contratto il virus. Facendo un riferimento specifico ai migranti, coloro che vengono dalle zone interessate di diffusione del virus ci mettono mesi, spesso anni prima di raggiungere le coste libiche dalle quali poi vengono imbarcati, pertanto appare estremamente improbabile un contagio da parte loro. Fino al 2008 sono stati segnalati soltanto 3 casi di ebola come
“malattia da importazione”, di questi solo 1 al di fuori del continente africano, mai nessun caso in Italia.
Non mettendo minimamente in dubbio le competenze del Ministero della
Salute, appare grave, pretestuoso e razzista, questo falso-allarme
provocato, oltre che pericoloso per un clima sociale già teso e provato dalle vicissitudini che sono storia recente”.

Giuseppe Cannuni, medico specializzato in malattie infettive,
per il “Gruppo Immigrazione Cambiamo Messina dal Basso”

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