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E se la pista ciclabile di Messina fosse più lunga? Cosa ne pensa la Commissione

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La I Commissione Lavori Pubblici – presieduta dal consigliere comunale Libero Gioveni – torna a discutere dell’eventuale prolungamento dell’attuale pista ciclabile presente nel litorale nord di Messina. A febbraio, infatti, sempre in Commissione era stata presentata la bozza del progetto.

«Il progetto – ha detto Gioveni – è stato finanziato per un importo di 900.000 euro con i fondi dell’Agenda Urbana e prevede sia la modifica dell’attuale tratto di via Consolare Pompea attualmente franato in corrispondenza dei campetti rendendolo rettilineo fino a Grotte per una lunghezza di 260 metri, sia il prolungamento nel tratto di contrada Principe, con occupazione della sede stradale in larghezza di 1,50 metri e per una lunghezza di 290 metri».

La mobilità alternativa – la pista ciclabile di Messina

La mobilità alternativa e sostenibile è uno dei temi più discussi in queste ultime settimane. Per poter cambiare le cose, infatti, è necessario muoversi in modo diverso. Già la scorsa settimana, operatori del settore e associazioni cittadine avevano messo nero su bianco le loro proposte per il PUMS 2030.

Adesso anche la I Commissione Lavori Pubblici del Comune di Messina torna a discutere del prolungamento della pista ciclabile. «Nel corso del dibattito – ha aggiunto Libero Gioveni – la Commissione ha preso atto delle difficoltà manifestate anche per iscritto dai commercianti e residenti del tratto oggetto dell’intervento, per cui pur ridiscutendo del progetto (la cui fase esecutiva ancora è in corso di ultimazione) il prossimo 19 luglio alla presenza dell’Assessore Salvatore Mondello, intende dare un indirizzo diverso.

La Commissione, infatti, pur essendo favorevole al prolungamento della pista, invita l’Amministrazione comunale nel variare la progettazione, interloquendo con il Demanio marittimo e disegnando il nuovo percorso lungo il litorale costiero e non, come attualmente previsto, sulla sede sede stradale».

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  1. Sul litorale costiero? Ma i progettisti hanno mai visto le scirocatte invernali che fanno arrivare il mare dentro le case? Prima di progettare bisogna conoscere bene il territorio e chi pensa ad una cosa del genere non ha mai visto la furia del mare a Sant’Agata a meno che non pensi ad una barriera di frangiflutti lunga circa 1 km a protezione prima delle case e poi della pista ciclabile che di ciclabile non ha niente

  2. È un idea brillantissima sapete perché così verrebbe utilizzata dai cittadini per poter parcheggiare le auto come avviene all università senza il controllo da parte dei vigili urbani. Sistematicamente la pista ciclabile è occupata da una fila lunghissima di auto in sosta

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