tavolo di un ristorante

Distanza di 2 metri e menù via app: le linee guida per la riapertura dei ristoranti

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Tavoli posti a distanza di almeno 2 metri gli uni dagli altri, prenotazioni obbligatorie e niente buffet: sono queste alcune delle linee guida fornite dall’Inail e dall’ISS per la riapertura dei ristoranti. In attesa dei provvedimenti del Governo, sono stati resi pubblici i documenti tecnici forniti dai due istituti, che dovrebbero guidare le scelte dell’esecutivo per questo secondo step della fase 2, quella di convivenza con il coronavirus.

Nei giorni scorsi, da Roma è arrivato il via libera alle riaperture differenziate per le regioni in base ai dati del contagio da covid-19. Questo significa che, con molta probabilità, già da lunedì 18 maggio la Sicilia consentirà a bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti di riprendere la propria attività, sebbene con alcune limitazioni.

Vediamo, punto per punto, quali sono i suggerimenti dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità per le attività di ristorazione ai tempi del coronavirus.

Distanziamento sociale nei ristoranti

Secondo le linee guida dell’Inail e dell’ISS all’interno dei ristoranti i tavoli dovrebbero essere disposti a una distanza non inferiore ai 2 metri gli uni dagli altri per evitare la «trasmissione di droplets» (le famose goccioline che potrebbero contenere il virus). Le sedute dovrebbero essere disposte in maniera da garantire un distanziamento fra i clienti adeguato. In ogni caso, si legge nel documento, va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.

Prenotazioni, menù e buffet

Per riuscire a mantenere la necessaria distanza di sicurezza ed evitare assembramenti sia fuori che all’interno dei locali, i ristoranti dovrebbero funzionare esclusivamente su prenotazione. Allo stesso fine, servizi come quello dei buffet e simili andrebbero eliminati.

Tra le indicazioni di Inail ed ISS, inoltre, c’è quella di evitare di fornire ai clienti il classico menù su carta, ricorrendo a soluzioni alternative come l’uso di una lavagna oppure la consultazione dei piatti tra cui scegliere tramite app e siti internet. Un’alternativa sarebbe quella di stampare i menù su fogli di carta monouso, che quindi andrebbero gettati subito dopo la consultazione.

Mascherine

Chiaramente i clienti di un ristorante non possono indossare la mascherina durante la consumazione del pasto, ma durante tutte le altre “fasi” sì. Quindi, dovrebbe essere stabilito l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione quando si entra nei locali, durante eventuali gli spostamenti, e così via.

Misure per il personale

Il personale impiegato nelle cucine, secondo il documento redatto da Inail e ISS, dovrebbe indossare durante il lavoro la mascherina chirurgica e dei guanti in nitrile (quando possibile). Lo stesso discorso vale per il personale addetto al servizio ai tavoli.

Tra gli ulteriori suggerimenti si segnalano, l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine per chi si occupa della cassa, prevedendo altresì barriere di separazione (ad es., separatore in plexiglass). Chi invece gestisce il lavoro amministrativo all’interno dei ristoranti dovrebbe indossare i dispositivi di sicurezza quando si trovi in spazi comuni in cui sia impossibile mantenere il distanziamento di un metro.

Igiene dei locali

Per quel che riguarda l’igiene, le disposizioni sono analoghe a quelle fornite nelle ultime settimane, a partire dal frequente lavaggio della mani, dall’igienizzazione frequente dei locali del ristorante, compresi gli spogliatoi e gli spazi riservati al personale.

Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione, rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere, etc.).

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