Di zone blu e giornate del mare. L’intervista a Elena Bonaccorsi di Me&Sea

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Domani – domenica 11 aprile – è la Giornata Nazionale del Mare e anche Messina si era tenuta pronta per celebrare l’unica cosa che unisce la città: quel pezzo di blu che non ci perde mai di vista, che ci affianca, ci osserva e custodisce lo spirito più sensibile dello Stretto.

La Giornata Nazionale del Mare – causa pandemia ma ormai a questo ci siamo abituati – non verrà festeggiata, almeno non secondo il programma che era stato stabilito dai ragazzi dell’ Octopus che avevano coinvolto tantissime associazioni e progetti del territorio che di mare non ne hanno mai abbastanza. (Qui la spiegazione dell’annullamento della giornata prevista)

Tra i partner coinvolti c’era anche Me&Sea, idea nata e sviluppata da Elena Bonaccorsi, messinese di stanza a Roma. Insomma, celebrazioni o no, c’è sempre un buon motivo per parlare di mare.

Me&Sea – sei anni di mare

Me&Sea nasce nel 2021 e a raccontarci questi 6 anni (quasi) di mare è l’ideatrice del progetto, Elena Bonaccorsi. «Sono cresciuta sullo Stretto per casualità – ci racconta Elena – mantenendo sempre vivi i legami con i luoghi di origine dei miei genitori, Milazzo e Roma, due posti del cuore tra i quali tuttora mi divido nel corso dellanno. Nonostante questa tripla cittadinanza, sono sempre stata curiosa di conoscere il mondo, di partire, di vedere altro ma ogni traversata sullo Stretto mi faceva sentire in difetto verso lintera isola, una terra piena di energie che non smetterà mai di  ospitare la mia crescita e i miei affetti più cari.

Sentivo che dovevo ricambiare il favore e questo lho capito proprio viaggiando, andando e vivendo altrove. Mi sono resa conto che la prima cosa che fai quando parti è raccontare da dove vieni: più stai lontano più riesci a mettere a fuoco tante cose che da vicino non riesci a vedere.

Così, senza pensarci troppo, ho capito che per ricambiare il favore alla Sicilia dovevo parlare di uno spazio a me caro da sempre, dellelemento in cui mi trovo più a mio agio, di ciò che rende la terra isola: volevo parlare del mare. Noi siciliani siamo abituati fin troppo bene ad averlo sempre a portata di occhi, eppure non lo conosciamo abbastanza, lo valorizziamo per un paio di mesi allanno senza viverlo al meglio delle sue potenzialità e, soprattutto, non ce ne prendiamo tanta cura.

Galeotto fu allora il 2015, un anno in cui ricorrevano diversi eventi: era lanno dellEXPO di Milano, il 65esimo anniversario dalla Conferenza di Messina e lanno in cui scoprii lesistenza delle giornate Europee del Mare.

Complice la spinta propulsiva dellallora sindaco Renato Accorinti mi sono detta che anchio potevo fare qualcosa per la miacittà e presentai la domanda per lorganizzazione di un evento che rientrasse nel calendario ufficiale di Bruxelles. La domanda venne accolta e da lì, nel tempo si sono susseguite diverse attività e diverse edizioni del progetto».

Il mare come scenografia

feluca nello stretto di MessinaL’idea di Elena Bonaccorsi era quella di raccontare il mare e tutto quello che abita questo mondo. «Volevo portare il mare ovunque – continua Elena – non solo ancorarmi allidea, molto antonelliana, di avere Messina sullo sfondo ma lintento era quello di raccontare le tante cose belle che accadano sul/con/per/al mare, dallo sport agli studi accademici. Così dallinizio, dal 2015 si sono susseguite tante azioni e attività con lobiettivo di sensibilizzare gli isolaniriguardo le potenzialità legate al mare e raccontarli a chi ancora non li conoscesse».

Diverse le iniziative sviluppate e portate avanti, tra le altre; interventi artistici a Maregrosso, i tour di Welcome to Me e Moli blu. «Una delle più importanti e fondamentali collaborazioni – continua Elena – nata durante la prima edizione, è stata quella sviluppata con il Prof. Giorgio Bellia dellUniversità di Catania: abbiamo dipinto sui Laboratori Nazionali del Sud, uno dei 4 centri di ricerca nazionale dellINFN, un murale che raccontasse il legame degli studi con il mare, abbiamo organizzato conferenze con la comunità scientifica e soprattutto abbiamo dato vita a Lora del Mare, un percorso didattico rivolto alle Scuole per valorizzare tutte le attività scientifiche, culturali, ambientali, sportive, artistiche e sociali connesse al mare e trasmettere ai più giovani vari saperi connessi al grande blu. Grazie a questa collaborazione oggi esiste allinterno dellateneo catanese un omonimo Centro di Ricerca».

La Giornata Nazionale del Mare

Come abbiamo detto, non ci sarà la passiata a mare che avevano organizzato i ragazzi dell’Octopus – Vincenzo Puglisi e Fabio Lavafila – ma si festeggerà a distanza. «Alle 18.00 – conferma Elena – di domenica 11 aprile faremo una diretta su Instagram sul profilo di Me&Sea, con LOctopus e Bike Therapy, principali partner delle attività che stiamo prevedendo per la prossima edizione di Me&Sea prevista il 20 giugno 2021. Visto il momento storico, lappuntamento di domenica si chiama ZONA BLU».

La ZONA BLU di Elena Bonaccorsi

Della prossima edizione di Me&Sea sappiamo che Elena sta lavorando in collaborazione con Elena Giardina di Bike Therapy e che sarà patrocinata dallEuropean Maritime Day. «L’edizione di quest’anno – dice Elena – vuole offrire una prospettiva in più, più spazio e più tempo dedicato al mare. Con Bike Therapy e ICS stiamo preparando un’attività importante e dei laboratori per celebrare la vigilia del solstizio d’estate in modo consapevole ed energico.

Sono previste diverse attività che avranno luogo tra l’Octopus e la zona nord della città e la condivisione di buone pratiche con le tante realtà che nel corso di questi anni hanno collaborato al progetto e che lavorano sul territorio. Inoltre, ospiteremo Andrea Calascibetta, un giovane biologo marino che porta avanti un importante progetto per l’avvistamento delle specie marine e che ci trasferirà le migliori competenze per guardare il mare nel migliore dei modi».

Le buone pratiche per il mare

Per rispettare il mare e valorizzare le coste messinesi basta veramente poco. «Il mare – conclude Elena – ci restituisce tutto ciò che non gli appartiene e non si preoccupa di restituirlo al mittente. Lo restituisce in modo indifferenziato, ovvero nello stesso modo in cui noi lo inquiniamo. Quando vai al mare lascia la spiaggia meglio di come lhai trovata».

 

 

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