Scandalo: “120mila euro sono stati messi a disposizione di Taormina Arte da Palazzo Zanca per l’organizzazione degli eventi in previsione dell’arrivo del Dalai Lama“.
È questa, in poche parole, l’opinione che rimbalza da qualche giorno, e soprattutto nelle ultime 24 ore, sui social network.
Questa discussione nasce dal fatto che, sembrerebbe, il Comune abbia stanziato dei fondi per la Fondazione Taormina Arte finalizzati a coprire i costi degli eventi che vedranno la presenza di Tenzin Gyatso, ai più conosciuto come XIV Dalai Lama, a Messina.
Come spesso accade, però, le opinioni sui social network diventano rapidamente polemica ed è facile che il reale si confonda con informazioni parziali.
Dalai Lama a Messina. I fatti
18 maggio 2017 – Il Comune di Messina, con delibera 330/GC, conferisce la somma di 120mila euro come contributo finanziario «al fondo di gestione della Fondazione Taormina Arte Sicilia». Il Comune è uno dei soci fondatori della Fondazione, insieme alla Regione Sicilia, il Comune di Taormina e la Città Metropolitana di Messina. L’importo conferito alla Fondazione con questa delibera, i 120mila euro, costituiscono il contributo che il Comune corrisponde annualmente, dal 2008, per la gestione degli eventi organizzati da Taormina Arte.
3 agosto 2017 – Attraverso una nuova delibera, proposta dal sindaco Renato Accorinti, si autorizza Taormina Arte a utilizzare parte di questa somma per coprire le spese dell’organizzazione, qualora gli introiti dei due eventi previsti per l’arrivo del Dalai Lama, non dovessero essere sufficienti. Il costo del biglietto dei due eventi è di 30 euro in platea e 10 in gradinata sia al Teatro di Taormina (16 settembre) che al Teatro Vittorio Emanuele (17 settembre).
Le critiche
Com’era facile immaginare la seconda delibera, quella del 3 agosto appunto, non è passata inosservata e ha generato un po’ di confusione sui fatti. In una città che soffre di varie emergenze e criticità pressanti si è pensato che i 120mila euro fossero un bonus erogato a Taormina Arte per gestire “solo” un paio di incontri. Ad aggravare la questione il fatto che questi eventi, peraltro, sono accessibili attraverso il pagamento di un biglietto.
Non poche le polemiche apparse sui social network, dal consigliere di Forza Italia Giuseppe Trischitta che ha parlato di 120mila euro pubblici regalati da Accorinti al Dalai Lama, al candidato a sindaco Cateno De Luca che minaccia di occupare Palazzo Zanca, e denunciare il fatto alle autorità competenti, se la delibera non viene ritirata, «perché non è pensabile che un comune ormai praticamente in dissesto possa bruciare questa entità di fondi».
Intervenuto sull’argomento anche l’architetto Nino Principato che, con una nota su Facebook, esprime il proprio senso di vergogna per i fondi stanziati e interrogandosi sul «perché nell’oggetto in prima pagina della delibera si parla solo di Dalai Lama e manifestazioni che terrà a Taormina e al Teatro Vittorio Emanuele di Messina? […] Se poi si utilizzerà solo una parte di quella quota, sono sempre soldi pubblici per un evento privato dal momento che non può entrare chiunque a sentire il Dalai Lama, ma solo chi ha la disponibilità dei 10 o 30 euro del biglietto».
Sulla stessa linea d’onda anche Capitale Messina che, con una nota firmata da Gianfranco Salmeri, si domanda «con quale motivazione è stata destinata la cifra significativa di 120.000 euro per un evento privato, e pure a pagamento? Non sarebbe stato preferibile stanziare la stessa cifra o parte della stessa per la manifestazione della Vara, che per i cittadini messinesi e per i turisti ha un significato storico-culturale decisamente maggiore rispetto alla visita del capo religioso tibetano?»
Fra polemica e tam-tam mediatico c’è anche chi, poi, recrimina l’eventuale scelta di devolvere gli introiti del biglietto, tolte le spese, in favore dei bambini tibetani in esilio a Dharamsala in India e chi si preoccupa del fatto che si inaspriscano i rapporti Cina e Italia.
La replica del Sindaco Accorinti
Di qualche ora fa il chiarimento giunto dal sindaco Renato Accorinti: «Tali notizie risultano assolutamente infondate, false e pretestuose. Si tratta di attacchi pesanti e strumentali, degni di una campagna elettorale anticipata, poiché 120mila euro è il budget deliberato e concesso dal 2008 ad oggi dal Comune di Messina a Taormina Arte per la sua attività; nulla a che vedere quindi con quanto scritto nelle ultime ore su social e giornali online. I biglietti in vendita rappresentano soltanto un contributo alle spese e nessuno percepirà guadagni da questo doppio appuntamento nei Teatri di Taormina e Messina; eventuali eccedenze andranno in beneficenza ai bambini tibetani in esilio».
Il Sindaco chiarisce, poi, anche la posizione del Comune sulla presunta cittadinanza onoraria che verrebbe assegnata al Dalai Lama in occasione della visita: «Sarà il Consiglio comunale, investito nel suo ruolo, lo scorso giovedì 3 da una delibera di Giunta municipale, secondo quanto previsto dai regolamenti, a decidere se concederla o meno».
«Mi dispiace – conclude il Sindaco di Messina – che in una fase storica in cui si parla di interreligiosità universale, ci siano uomini di Cultura della nostra città convinti che ognuno debba pregare nel proprio territorio. L’attuale Amministrazione comunale si è sempre impegnata in iniziative di solidarietà e auspico che, con questo chiarimento, si lascino alle spalle polemiche sterili e inutili, e che la presenza a Messina e Taormina di un portatore di Pace come il Dalai Lama possa essere un’opportunità e un momento di riflessione, indipendentemente dalla religione di appartenenza».
Dopo aver ascoltato tutte le parti e letto la delibera è possibile affermare che i 120mila euro non sono destinati al Dalai Lama né unicamente agli eventi che lo vedranno ospite prima a Taormina e poi a Messina: la seconda delibera è da ritenersi solo un “paracadute” nel caso in cui l’attività di vendita dei biglietti non copra i costi necessari.
Certo è che, a questo punto, in molti monitoreranno questi eventi per capire se, e come, i soldi dei contribuenti saranno spesi per poter ospitare il Dalai Lama a Messina.
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