Ammonta ad oltre 10 mila euro la cifra raggiunta fino a ora tramite la vendita dei biglietti per i tanto discussi eventi che ospiteranno il Dalai Lama a Messina. Cifra che comprende sia lo sbigliettamento per il Teatro Antico di Taormina che per il Teatro Vittorio Emanuele (in entrambe le location i prezzi saranno di 10 euro per la gradinata e 30 per la platea). «Sarei disposto anche a mettere i soldi di tasca mia – spiega il sindaco Accorinti durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Zanca – per coprire le spese dei due eventi».
«C’è chi si piega al potere dei soldi – afferma Accorinti – e chi non lo fa. Noi abbiamo risposto fermamente quando la Cina si è ribellata al nostro invito per il Dalai Lama». Il premio nobel per la pace, infatti, per il Sindaco Accorinti rappresenta una figura alla stregua di Melson Mandela e Gandhi, figure costruttrici di pace che possono lanciare un messaggio a tutta la cittadinanza.
«Non è stato facile riuscire ad averlo qui a Messina – continua Accorinti – ma noi ci siamo riusciti. E lo abbiamo fatto per Messina. Indosso questa maglietta, Free Tibet, dal primo giorno, per dimostrare solidarietà ad un paese che sta vivendo un profondo dramma, ma del Tibet non mi sono che occupato irrisoriamente, tutto quello che ho fatto è stato fatto per Messina, anche l’organizzazione di questi eventi».
La cittadinanza onoraria per il Dalai Lama è ancora da discutere, solo una svista nella bozza scritta di premura, spiega il Sindaco: «Naturalmente prima la richiesta deve essere approvata dal Consiglio Comunale, altrimenti non può andare in porto». Concordata a tutti gli effetti, invece, l’onorificenza per la Città Metropolitana, concessa in accordo con il Commissario Straordinario Filippo Romano.
Il tema degli eventi è stato scelto proprio dal sindaco Accorinti, che è stato invitato a proporre degli argomenti di discussione che potessero coinvolgere la cittadinanza: la prima giornata che si svolgerà a Taormina il 16 settembre prevederà alle 11.30 una lezione su “La pace è…incontro tra i popoli. Una opportunità per l’evoluzione dell’umanità“, seguita da un altro incontro, alle 13.30, dal tema “In cammino verso la saggezza e la felicità attraverso le meditazione“.
Al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, invece, il 17 settembre verrà conferito al Dalai Lama il premio “Costruttori di pace, giustizia e non violenza – Città di Messina“, premio istituito per la prima volta quest’anno e che l’Amministrazione spera che abbia seguito in futuro. Le due lezioni che si terranno a Messina verteranno su “Etica compassionevole e interdipendenza“, alle 11.30 e su “L’attività educativa e l’addestramento della mente:la via più efficacie per lo sviluppo delle coscienze“, alle 13.15.
350 i biglietti riservati alle istituzioni, ma nessun vincolo per chi di questi voglia offrire un contributo: «Io stesso ho comprato diversi biglietti – continua il sindaco – e lo stesso stanno facendo i membri della Giunta».
Ad intervenire sulla questione anche il Vicesindaco Gaetano Cacciola: «Non ci aspettavamo questo tipo di risposta dalla città. La scelta di invitare il Dalai Lama a Messina è stata fatta per lanciare un messaggio di pace. Pensiamo, infatti, che oltre ad offrire servizi, sia questo il compito di un’ Amministrazione».
Renato Accorinti avrebbe anche, più volte, invitato il Papa a Messina, figura anche questa portatrice di pace e solidarietà. Tre le lettere già inviate dal sindaco, a cui è giunta anche una risposta della Segreteria di Stato: «Il Papa si è detto molto interessato – racconta Accorinti – adesso in accordo con la Curia invieremo un’altra lettera, sperando di concretizzare la sua visita al più presto».
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sono i soldi di prevendita per il Teatro Antico di Taormina, quanti per il Vittorio Emanuele?
La visita del Dalai Lama costa circa 50.000 € (tra Regione e Comune) più altri 30.000 € non si sá bene da chi coperti. Ne sono stati raccolti 10.000 € con i biglietti, arriveremo a 15.000-20.000 € al massimo, gli altri saranno a carico dei cittadini, in una forma o nell’altra. E’ questo di cui ha bisogna la cittá? Che ci si occupi del Tibet e non dei mille problemi di ogni giorno, dall’acqua alla spazzatura ed alla incapacitá a gestire in modo serio la cittá (vedi il solito problema di non essere capaci a fare in tempo i bilanci). Perchè non si dimostra altrettanto attivismo nel risolvere questi problemi? Forse perchè non sono sotto il riflettore?