Via libera ai test antigenici rapidi nelle scuole come strumento di prevenzione. I test antigenici rapidi, infatti, sono in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e coronavirus, diversamente dai test molecolari per i cui risultati necessitano di più tempo.
Il ministero della Salute con una circolare dello scorso 29 settembre chiarisce le modalità d’uso dei test e come funzioneranno. «Il test molecolare – sottolinea la circolare – rimane tuttora il test di riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2; i test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone».
Test rapidi antigenici nelle scuole
In virtù del fatto che i test antigenici rapidi sono in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi da coronavirus, sembrano essere gli strumenti più utili da utilizzare all’interno delle scuole.
«La frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica – continua la circolare – nel periodo autunnale e invernale sarà infatti presumibilmente molto elevata e sarà necessario ricorrere spesso alla pratica del tampone per escludere in tempi rapidi la possibilità che si tratti di COVID-19 e per individuare rapidamente i casi, isolarli e rintracciarne i contatti, facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi e con un risparmio notevole di risorse, evitando un eccessivo sovraccarico dei laboratori di riferimento».
La circolare chiarisce in via preliminare le differenze fra i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARSCoV-2:
- test molecolari o PCR, test che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus;
- test antigenici, test che evidenziano la presenza di componenti (antigeni) del virus;
- test sierologici tradizionali o rapidi, test che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus.
I test rapidi come funzionano?
I test antigenici rapidi vengono impiegati – come una sorta di screening – negli aeroporti e nei porti. Diversamente dai test molecolari che ricercano il genoma virale nei campioni respiratori con qualche giorno in più per il responso, quelli antigenici servono a rilevare le proteine virali (o antigeni) e riescono a dare una risposta in tempi molto più brevi, 15-20 minuti. Come i test molecolari, anche quelli antigenici si effettuano su campioni respiratori prelevati tramite tampone rino-faringeo: un’operazione che può essere fatta solo da personale sanitario.
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