Dal 1° febbraio la Sicilia potrebbe abbandonare la zona rossa e tornare in zona arancione: ad anticiparlo, con le dovute cautele, è stato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che, nell’ultimo intervento all’Ars, ha fornito il quadro dell’andamento del contagio da coronavirus sull’Isola: «Qualche ora ancora – ha sottolineato – e scopriremo se l’indice Rt, come appare dalla riduzione dei contagi in Sicilia, ci permetterà di condividere col governo centrale il possibile declassamento del rischio della regione. Auspichiamo di uscire dalla zona rossa il 31 gennaio».
Nella giornata di ieri, mercoledì 27 gennaio, l’assessore alla Salute Ruggero Razza è intervenuto all’Assemblea Regionale Siciliana e, numeri alla mano, ha fatto il punto della situazione. Su 10mila abitanti, ha spiegato, la Sicilia è al quinto posto in Italia per incidenza di contagi, al 12esimo per i decessi ed è settima per quel che riguarda i tamponi molecolari. Il tasso di positività, contati anche i tamponi antigenici, è passato dal 12% al 5% per scendere, ieri, al 3,4%. È calato, inoltre, il numero degli attuali positivi, che è sceso a 47.030.
Secondo quanto affermato dall’esponente della Giunta Musumeci, inoltre, la Sicilia sarebbe al primo posto in Italia per numero di cantieri aperti per quel che riguarda l’adeguamento delle strutture ospedaliere e i posti letto di terapia intensiva e subintensiva.
I “furbetti” dei vaccini
I dati di ieri, diffusi dalla Regione Siciliana, segnalano 125mila persone vaccinate. Razza ha poi specificato che per i “furbetti dei vaccini” si è scelta la linea dura. I responsabili dei centri vaccinali in cui sono state somministrate dosi a chi non ne aveva diritto saranno rimossi con effetto immediato.
L’attacco delle opposizioni, il PD: «Solo slogan e annunci»
Critiche le opposizioni che, durante la Seduta dell’ARS, hanno contestato l’intervento dell’assessore alla Salute. Da un lato il capogruppo del PD Giuseppe Lupo, che ha definito la relazione di Ruggero Razza “desolante”: «Non dà – ha aggiunto – una sola risposta concreta ai tanti problemi nella gestione Covid in Sicilia».
«Nonostante le 6.000 persone assunte per l’emergenza sanitaria – ha poi aggiunto – non è cambiato nulla rispetto alle clamorose inefficienze del sistema del tracciamento, a conferma del fatto che l’assessorato ha ormai rinunciato ad aggredire i problemi di fondo necessari ad interrompere la catena del contagio. Dichiarazioni vaghe e generiche di Razza anche sulla somministrazione dei vaccini, in particolare per gli oltre 320 mila cittadini siciliani over 80. Nessun intervento concreto, infine, per la sicurezza scolastica ma solo slogan e annunci. Lo ribadiamo ancora una volta – ha concluso Lupo – senza un sensibile potenzialmente del sistema dei trasporti pubblici locali non sarà possibile pensare al “sistema scuola” in sicurezza».
Sulla stessa lunghezza d’onda, i deputati Ars del Movimento 5 Stelle: «Siamo l’unica zona rossa d’Italia, tra l’altro inspiegabilmente generalizzata in tutta l’isola, col risultato di mettere in ginocchio imprese e commercianti anche nelle aree dove i contagi sono bassi».
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