Corteo pro ospedale Piemonte: pochi cittadini. Assente il sindaco

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Ci si attendeva una grande mobilitazione, ma è andata in scena una manifestazione “per pochi intimi”.

Scarsa la risposta della cittadinanza al corteo di protesta contro il  ridimensionamento dell’ospedale Piemonte al quale non ha partecipato neanche il sindaco Accorinti.

Meno di 500 persone, questo pomeriggio, hanno raccolto l’invito del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”, unendosi in un coro di protesta a pochi passi dall’ingresso centrale della struttura di viale Europa. Viabilità bloccata per due ore e traffico deviato su percorsi alternativi per permettere al corteo di marciare fino all’intersezione con il viale Italia.

Numerosa la rappresentanza sindacale intervenuta dalle 16 di questo pomeriggio. Presenti la Fpl Uil, la Uil Medici, l’Orsa insieme al Movimento “Ilferribbottenonsitocca”, al Comitato “La nostra città” e alle Associazioni “La città futura” e “Stai con noi”. Non si può dire lo stesso della controparte politica. A rispondere all’appello del Comitato Pro Piemonte, soltanto la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile e i consiglieri comunali Rita La Paglia (Dr) e Libero Gioveni (Udc). Presente inoltre, il primo cittadino di Villafranca Tirrena Matteo De Marco, in rappresentanza dei comuni della provincia messinese che afferiscono al “Piemonte”.

Del sindaco Accorinti, come detto,  nessuna traccia. Un’assenza che pesa, così come sottolinea il presidente del Comitato “Salviamo l’Ospedale Piemonte”: “Con rammarico – ha precisato Minasi – devo registrare l’assenza della politica, di quella politica che è, invece, presente nell’architettare le proprie manovre. E con tanto dispiacere sottolineo l’assenza del Sindaco, Renato Accorinti”. IMG-20150522-WA0014

Tante le parole a fronte di un’unica certezza: il pronto soccorso del “Piemonte” scomparirà, così come il punto nascite. In barba ai mille parti annuali registrati nella struttura di viale Europa e alla posizione strategica dell’ospedale, fondamentale in caso di calamità naturale.

Il tentativo di falsificare la verità non è riuscito – spiega Silvano Arbuse, altro esponente del Comitatooggi abbiamo avuto l’adesione del messinese attento che segue i fatti della politica. Ribadiamo: è la politica a decidere. Circolano da alcuni giorni schemini – ha aggiunto – sul numero dei posti letto, ma la certezza è che non vi sarà più un Pronto Soccorso e neppure ci sarà più l’Ospedale Piemonte: vogliono togliergli persino il nome”.
Altra questione importante è  quella riguardante il punto nascita: “Chiediamo – spiega Arbuse –  il mantenimento del punto nascita: è noto che la normativa ne preveda uno ogni cinquecento parti. E se al Piemonte ci sono mille parti l’anno, è evidente che il suo Punto nascita deve rimanere nel presidio dell’Ospedale Piemonte a carico dell’Azienda “Papardo-Piemonte”.

A destare preoccupazione è la tanto discussa fusione Piemonte – Neurolesi approvata dalla Regione. L’obiettivo è quello di creare a Messina un centro d’eccellenza per la riabilitazione, azzerando di fatto l’importante servizio offerto dalla storica struttura del viale Europa, donata dai piemontesi subito dopo il terremoto del 1908.

“Ben venga il centro centro d’eccellenza – precisa il consigliere Udc Libero Gioveni – a patto che il Piemonte non diventi una stampella del Neurolesi. Il percorso legislativo è stato avviato, ma nulla ancora è stato scritto. Si attende l’approvazione del disegno di legge da parte dell’Ars e il relativo decreto del presidente Crocetta. C’è tutto il tempo – conclude il consigliere Udc – per trovare una soluzione migliorativa e mantenere al Piemonte un presidio di emergenza, il reparto di chirurgia e il punto nascita”.

Andrea Castorina

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