Il libro Conversazioni sull’umanità con Francesco Pira: dialoghi con Pietro Salvatore Reina verso un umanesimo digitale si propone come uno strumento di riflessione sulla complessità della società contemporanea, offrendo allo stesso tempo un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo. L’opera nasce dalle conversazioni pubblicate tra il 2022 e il 2025 nello spazio aperto del magazine online Il salto della quaglia, dove il professore Francesco Pira e il docente Pietro Salvatore Reina hanno dato vita a un dialogo continuo, strutturato nei limiti dell’intervista, capace di seguire e analizzare le profonde mutazioni antropologiche che stanno trasformando il panorama umano, sociale e culturale del nostro tempo.
Il nuovo libro di Francesco Pira: un invito a cambiare rotta
Nel corso di queste Conversazioni, gli autori affrontano temi centrali e spesso complessi come le nuove frontiere della genetica, le neuroscienze, l’intelligenza artificiale, il transumanesimo e il ruolo dei social network. Si tratta di trasformazioni che pongono interrogativi radicali sull’identità dell’uomo e sul suo futuro, riassumibili nella domanda fondamentale: che cos’è oggi l’uomo? In un’epoca segnata da cambiamenti rapidi e profondi, Pira e Reina cercano di osservare la realtà tenendo insieme passato e futuro, classicità e modernità, arte e scienze, con l’obiettivo di comprendere lo stato attuale della vita sociale, mentale e culturale dell’umanità.
Disponibile dal 7 dicembre in edizione cartacea ed e-book sulla piattaforma Amazon, il volume si sviluppa attorno a parole chiave come pace, guerra, valori, narcisismi, solitudini, scuola, comunicazione, felicità e alienazione. In queste parole si manifesta il desiderio, inteso come “tensione”, di costruire un grande “enorme cantiere” educativo, culturale e sociale, secondo l’espressione di Edgar Morin, capace di disegnare e realizzare un nuovo umanesimo. Le Conversazioni invitano a cambiare rotta, a rafforzare le capacità relazionali e a recuperare una dimensione di speranza condivisa, attraverso il dialogo e l’incontro.
La speranza può vincere
Nella prefazione del testo Don Giovanni Russo, Giovanni Russo, Professore Ordinario di Bioetica, Direttore dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” e della Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia, unite all’Università Pontificia Salesiana di Messina, ha spiegato: «comprendere la complessità delle nostre società oggi, in occidente come in oriente o in Medio Oriente, è impresa ardua e difficile, soprattutto se non si ha una chiave ermeneutica. Può esserci una chiave interpretativa che orienti pensieri e percorsi? Credere nell’uomo, credere che essere umani non è impresa impossibile, credere che è possibile essere uomo significa sperare».
In più, ha aggiunto: «la speranza è il nome più vero dell’uomo. La verità è speranza, cammino dialogico, dentro se stessi e con gli altri. La verità come speranza può vincere il sogno di un futuro fraterno, perché è dialogica di incontro e non di scontro. La logica di dominio è perdente, perché approda alla solitudine».
Il professor Russo ha sottolineato che: «leggendo le pagine di Francesco Pira in dialogo con Pietro Salvatore Reina ho avuto la chiara percezione che la complessità delle nostre società si presenta come dialogica della speranza. Una speranza che può vincere, perché l’autocoscienza dell’humanum non accetta sconfitte e quindi cammina dialogicamente verso l’altro e verso il futuro».
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