discussione del salva messina in consiglio comunale con il sindaco cateno de luca

Conto alla rovescia per il voto sul Salva Messina: De Luca punta all’unanimità

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discussione del salva messina in consiglio comunale con il sindaco cateno de lucaSi chiude il cerchio sul Salva Messina. Il secondo round della discussione si è tenuto ieri, e si è incentrato sulla riorganizzazione della macchina amministrativa e sui servizi sociali. La richiesta del Sindaco, adesso, è di arrivare a un accordo sui principi, e di arrivarci il prima possibile, perché il voto ormai è vicino e Cateno De Luca punta all’unanimità.

La manovra presentata pochi giorni fa dal primo cittadino per salvare la città dello Stretto dal dissesto prevede provvedimenti duri, tagli e una riorganizzazione di Palazzo Zanca e delle partecipate che permetta l‘internalizzazione di alcuni servizi, ma che potrebbe portare a una riduzione del personale, oltre che a una sua inevitabile ricollocazione.

Un esempio su tutti, quella che De Luca ha etichettato come “l’anomalia” del Municipio di Messina, è la presenza di dipendenti di categoria A all’interno degli uffici. Dipendenti che, ha specificato, sono in realtà figure addette al lavoro manuale: «Su 500 dipendenti comunali – ha chiarito – una buona parte è costituita da personale di categoria A». Si tratta, in sostanza, di personale che, secondo il Sindaco, dovrebbe essere ricollocato fuori dagli uffici per svolgere compiti considerati più in linea con la loro classificazione, dall’usciere all’attacchino, addetto all’affissione dei manifesti per il Comune.

Proprio sul personale si è incentrata una delle discussioni più accese della seduta, quella tra il Sindaco e Pietro La Tona che ha posto l’accento sui toni, sui modi con cui finora si è trattata la questione, perché, ha sottolineato il consigliere comunale «non si può usare sempre il bastone e mai la carota, bisogna motivare le persone».

Altri punti chiave del Salva Messina, oggetto di dibattito, sono stati i servizi sociali e le cooperative ad essi connesse. La manovra prevede, infatti, un dimezzamento della spesa del Comune in questo settore particolarmente delicato. «Noi spendiamo 20 milioni di euro l’anno sui fondi del comune – ha spiegato De Luca. Abbattiamo del 50%, recuperiamo 10 milioni di euro l’anno. Togliamo i doppioni, togliamo quelli che non hanno diritto e concentriamoci solo su chi ha bisogno. Poi, non capisco perché devo pagare una cooperativa se io il personale ce l’ho».

Sui servizi essenziali per i cittadini è intervenuta Cristina Cannistrà del Movimento 5 Stelle che, da un lato, ha dato ragione al sindaco sul malfunzionamento di alcuni servizi, dall’altro ha sottolineato comunque la necessità di svecchiare i servizi e di trovare le risorse per tutti coloro che ne abbiano bisogno: «Occorre superare il sistema basato sull’assistenzialismo – ha proposto l’esponente pentastellata – e progettare servizi individualizzati».

Insomma. Il piano del Sindaco è quello di modificare la struttura stessa della macchina amministrativa, internalizzare i servizi, dove possibile, ricollocando il personale già alle dipendenze del Comune di Messina; perché assumere, ha specificato, non è possibile. Ciò che viene chiesto, in questo momento, al Consiglio Comunale, è di approvare i principi su cui è basata la manovra e presentare delle proposte che possano essere discusse e che possano portare avanti il processo che si vuole avviare.

A breve ci sarà il confronto finale ma, ha chiarito De Luca «non sarà finalizzato a discutere le mie proposte. Io ho portato avanti delle idee, sta a voi fare delle controproposte laddove lo riteniate opportuno». Adesso, quindi, è il turno del Civico Consesso. Da parte sua, il Sindaco spera che il Salva Messina venga approvato all’unanimità.

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