Enzo Trimarchi potrebbe rimettere nelle mani del sindaco di Messina Cateno De Luca le deleghe all’Istruzione e alla Cultura. È questo quanto richiesto dal presidente dell’Arcigay Rosario Duca a seguito dell’infelice commento pubblicato su Facebook dal membro della Giunta comunale su Carola Rackete.
Dopo un primo incontro a porte chiuse tenutosi qualche giorno fa, a seguito dell’increscioso episodio verificatosi venerdì scorso e riguardante Carola Rackete, l’Assessore Trimarchi (attualmente autosospeso) e Rosario Duca, presidente di Arcigay Messina si sono riuniti nuovamente per un chiarimento pubblico: «Ringrazio Rosario Duca – ha esordito l’Assessore. Volevo solo dire che non era mia intenzione offendere. Quando si lavora tanto, poi la sera si sconnette il cervello e si dicono cose con leggerezza, senza pensare. Era soltanto una battuta, ma una battuta che la mia esperienza non mi avrebbe dovuto concedere».
«Però è successo – ha aggiunto Enzo Trimarchi – e chiedo scusa per l’increscioso episodio. Episodio che mi ha fatto conoscere una persona con cui spero possa nascere qualcosa di positivo per il futuro. Potremmo avere un dialogo, insieme all’assessore alle pari opportunità Carlotta Previti e, insieme, collaborare per il bene della città».
A seguire, l’intervento di Rosario Duca: «Oggi siamo qui – ha esordito ringraziando a sua volta l’assessore Trimarchi per l’incontro. Non possiamo non prendere atto delle scuse dell’Assessore. L’aspetto umano è la prima cosa che dobbiamo mettere avanti. È chiaro che le conseguenze di alcune parole hanno un peso. Contiamo, nel 2018, 292 persone trans uccise nel mondo; e negli stati europei, l’Italia porta un primato. Con la scorsa Amministrazione comunale avevamo chiesto una formazione sul linguaggio per i dipendenti comunali, i membri della Giunta e così via».
«Le battute – ha proseguito Duca – hanno un peso. È importante che il tutto non finisca con una semplice richiesta di scuse che noi accettiamo, ma a delle condizioni. Credo che bisogni fare un percorso che vada oltre la sola richiesta di scusa, perché le vittime, lesbiche, gay, trans, hanno bisogno e chiedono giustizia. Io, Rosario Duca, potrei dire “è stata una leggerezza”, ma il presidente dell’Arcigay non può. Non può davanti alle richieste che abbiamo presentato nel corso del tempo per un’educazione al linguaggio. Non ci arroghiamo il diritto di chiedere le dimissioni di nessuno, non siamo noi a chiedere che qualcuno vada a casa, mai l’abbiamo fatto e mai lo faremo».
Qualcosa però, secondo Duca, va fatto. Perché, ribadisce, le parole hanno un peso e, sebbene le scuse siano state accettate, ci sono alcune condizioni: in primo luogo, l’assessore Trimarchi dovrà rimettere le deleghe alla Cultura e all’Istruzione nelle mani del sindaco De Luca, che deciderà il da farsi; in secondo luogo, prosegue Rosario Duca: « lavoriamo insieme per portare avanti il tavolo contro l’omotransfobia e la violenza di genere».
«Quanto avvenuto non è un fatto casuale – conclude il presidente di Arcigay Messina – è scaturito da un membro di una Giunta comunale con deleghe molto importanti che devono mirare al rispetto per tutti. Umanamente siamo a fianco all’assessore Trimarchi, ma le chiediamo di rimettere solo queste due delle sue deleghe nella mani del Sindaco».
Ora la palla passa nelle mani del sindaco Cateno De Luca che dovrà decidere il da farsi. In prima battuta, quando le parole scritte sui social di Trimarchi sono diventate oggetto di dibattito pubblico – su segnalazione di Antonio Saitta – il Primo Cittadino ha annunciato di aver preparato l’atto di revoca dell’incarico dell’Assessore, ma di stare aspettando il responso del presidente dell’Arcigay Messina Rosario Duca. Ora che questa risposta c’è stata, bisognerà vedere come si intenda procedere.
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