L’hanno soprannominata Codamozza, la balenottera senza pinna caudale che è tornata a nuotare tra le onde dello Stretto di Messina. L’esemplare – che secondo i ricercatori – apparterebbe alla seconda specie cetacea più grande mai esistita – era stata già avvistata al largo della Calabria e nel golfo di Catania.
Nonostante la mancanza della pinna, la balenottera ha nuotato per migliaia di chilometri, attraversando i mari spagnoli e francesi, fino ad arrivare in Sicilia. Durante la traversata dello Stretto, il mammifero è stato scortato e monitorato dalla motovedetta CP852 della Guardia Costiera che ne ha evitato la collisione con le grandi imbarcazioni.
Codamozza è tornata
Avvistata per la prima volta nel 2005, Codamozza – chiamata così proprio durante il primo incontro con i ricercatori – fa parte del catalogo dell’Istituto Tethys, organizzazione no profit impegnata nello studio dei mammiferi marini nel Mediterraneo per la loro tutela. Proprio per questo è stato facile riconoscere la balenottera che ha attraversato lo Stretto di Messina.
Codamozza è una balenottera lunga 20 metri e pesa 50 tonnellate. La coda della balenottera probabilmente è stata tranciata da un’elica o da una lenza. Nonostante l’assenza della coda, la balenottera riesce a nuotare restando tuttavia in superficie. Condizione che non le permetterebbe di immergersi per nutrirsi.
Gli esperti raccomandano di non causare ulteriore stress all’animale avvicinandolo con le barche e di avvertire la Guardia costiera in caso di avvistamento nei prossimi giorni.
Perché le balene attraversano lo Stretto di Messina?
La risposta è abbastanza semplice, i cetologi – infatti – definiscono lo Stretto di Messina un Whale Gate, cioè un passaggio obbligato per le migrazioni e gli spostamenti dei cetacei. Lo Stretto di Messina sarebbe, in questo senso, l’area più importante del Mediterraneo.
(Foto © Rino Labate)
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